Che giornata per il Ciclismo italiano quella di domenica 29 maggio. Non solo l’apoteosi rosa di Vincenzo Nibali,ma anche un trionfo nel ciclismo giovanile che in ottica futura è da stropicciarsi gli occhi. Filippo Ganna ha conquistato la Parigi Roubaix per under 23 presentandosi tutto solo nel leggendario velodromo dove un mese e mezzo fa Hayman battè Boonen. Mai un italiano aveva conquistato la Parigi Roubaix dei dilettanti.
La cavalcata di Ganna
La Parigi Roubaix di Filippo Ganna è stata tutta in fuga. Il giovane talento del Team Colpack si è inserito in un’azione di quindici corridori partita nelle fasi iniziali della corsa.
Il susseguirsi dei settori di pavè, molti dei quali in comune con la Roubaix dei professionisti, hanno selezionato il gruppetto dei battistrada, che si è ridotto a soli sette uomini, tra cui Ganna e il compagno di squadra Oliviero Troia. A cinque chilometri dall’arrivo Troia ha tentato per primo l’assolo, ma è stato raggiunto. Subito ha provato allora Filippo Ganna e l’iridato dell’inseguimento su pista ha fatto il vuoto. Per Ganna è stato un arrivo trionfale, tutto solo nel velodromo di Roubaix per firmare la più prestigiosa classica del ciclismo nella versione riservata ai giovani talenti.
Filippo Ganna, via i tabùdel ciclismo italiano
Non sono passati neanche tre mesi dalla vittoria ai Mondiali di Londra nell’inseguimento su pista.
Allora Filippo Ganna conquistò una medaglia d’oro inattesa con una prestazione strabiliante, rompendo un tabù che durava da quarant’anni, dall’ultima vittoria azzurra nella disciplina firmata da Francesco Moser.
Ora Ganna ha confermato le sue doti anche nelle classiche, forte del suo fisico da corazziere e di un’innata attitudine al pavè.
Alla Parigi Roubaix ha infranto un tabù ancora più resistente, visto che mai un corridore italiano aveva vinto la classica delle pietre per under 23. Per il ciclismo italiano è il sogno di un ritorno ai vertici anche nelle classiche, terreno in cui il nostro movimento soffre da anni. “Devo ringraziare il mio compagno Troia, il suo lavoro per annullare gli altri attacchi è stato fondamentale” racconta Filippo Ganna “A quattro chilometri dall’arrivo sono scattato ed ho dato tutto, è bellissimo!”.