Il Giro d’Italia era appena iniziato. Era un lunedì, cinque anni fa come oggi. Quel 9 maggio 2011 però la festa che accompagna ovunque la corsa rosa si fermò. Nella discesa del passo del Bocco il corridore belga Wouter Weylandt cadde ad altissima velocità e l’impatto fu fatale. A cinque anni di distanza, durante il giorno di riposo del Giro d’Italia, il mondo del Ciclismo ha ricordato con emozione e discrezione l’amico mancato mentre faceva la cosa che più amava: correre in bicicletta.

WW108 sempre con noi

La tragedia di Wouter Weylandt colpì profondamente non solo il mondo del ciclismo, ma tutto quel variegato pubblico che più o meno distrattamente una volta all’anno fa del Giro d’Italia la musica di sottofondo dei propri pomeriggi.

Quel 9 maggio 2011 la corsa si concluse a Rapallo in un silenzio irreale, mentre si attendevano con angoscia notizie dal luogo dell’incidente. Ma le notizie furono tragiche: nonostante gli immediati soccorsi Wouter Weylandt non riuscì a sopravvivere.

Il giorno dopo il Giro d’Italia ripartì alla volta di Livorno. Non fu una tappa come le altre. I corridori decisero di ricordare l’amico scomparso pedalando tutti assieme, con i compagni di squadra di Weylandt che tagliarono per primi il traguardo, mentre a bordo strada si moltiplicavano cartelli, bandiere e striscioni con la scritta WW108. Le iniziali del corridore e il numero di gara di quella tragica corsa sono rimasti a ricordarlo anche cinque anni dopo.

Il ciclismo non dimentica

Il mondo del ciclismo ha una buona memoria, conserva ed onora i ricordi dei campioni e di tutti i suoi ragazzi che hanno pedalato spinti dalla passione. Così è stato anche per Wouter Weylandt. Cinque anni dopo il WW108 è ancora su striscioni e cartelli, quel numero di gara non è più stato assegnato al Giro d’Italia e i messaggi sui social network sono stati più numerosi che mai.

“Sempre nel nostro cuore, anche dopo cinque anni” ha twittato Fabian Cancellara, compagno di squadra di Weylandt in quel 2011 sotto le insegne Leopard. “Cinque anni fa ho perso un amico” ha scritto Robbie McEwen, “Sempre con noi” ha ricordato Giacomo Nizzolo. Struggente il messaggio di Luca Guercilena, Ds della Leopard in quel Giro d’Italia: “Il tempo cura le ferite, ma il ricordo di quel giorno resta indelebile nella memoria”.