Il rientro del Giro in Italia ha subito mostrato il vero volto della corsa rosa. Il caldo e il percorso movimentato hanno reso la tappa di ieri da Catanzaro a Praia a Mare molto più difficile di quanto ci si aspettasse. E’ stata l’impressione di quasi tutti i corridori e i direttori sportivi, che non si aspettavano una tappa così impegnativa e tutta la selezione che si è verificata. E tra tutti è stato Mikel Landa ad apparire il più in difficoltà.

Come sta Mikel Landa?

La quarta tappa del Giro d’Italia non ha dato respiro ai corridori. Continue salite e saliscendi, tratti molto tortuosi e tanto caldo.

Gli ultimi 75 km si sono rivelati molto più difficili del previsto e sullo strappo di via del Fortino, ad una decina di chilometri dal traguardo, sono rimasti solo poco più di venti corridori a comporre il gruppo. Tra questi un Mikel Landa aggrappato alle ultime posizioni, poi staccato di qualche metro ed aiutato da Nicholas Roche a riagganciarsi agli altri uomini di classifica. Non è stata certa una prova brillante per il capitano della Sky, sul quale permane qualche dubbio. L’inizio di stagione difficile, problemi fisici e di ambientamento alla nuova squadra, il debutto solo a fine marzo. Le vittorie ai Paesi Baschi e in Trentino hanno fatto rientrare gli interrogativi, che però in questo inizio di Giro tornano a proporsi.

Landa potrebbe aver pagato più di altri il primo caldo, come fece tra l’altro anche alla Vuelta Espana dello scorso anno, ma potrebbe anche non avere la costanza di rendimento necessaria in un grande giro dopo un inizio di stagione così travagliato.

Solo una giornataccia

Mikel Landa non ha dato troppa importanza alla piccola defaillance accusata in via del Fortino.

“L’ultima salita è stata fatta molto forte, in particolar modo nella parte finale. Non ho avuto una delle mie giornate migliori, ma ero con gli altri corridori di classifica” spiega Landa “Ho superato questa tappa e sono pronto per la prossima”.

Anche Dario David Cioni, Ds della Sky, ha dato l’analisi di una tappa molto più difficile di quanto si potesse immaginare: “E’ stata una tappa molto veloce.

La Nippo Fantini non era contenta della composizione della fuga ed ha inseguito forte nella prima parte. Era caldo e gli ultimi 75 km erano molto duri. Per i corridori è difficile tornare a correre dopo il giorno di riposo e per tutti questi fattori è venuta una tappa più impegnativa di quello che ci aspettavamo”. Cioni è però soddisfatto del rendimento dei suoi: “Quando sono partiti gli attacchi avevamo sempre qualcuno davanti. Roche e Landa hanno corso molto bene, chiudendo subito il distacco che si era creato in salita”.