Ci siamo, il Giro d'Italia entra nel vivo. Dopo l'ultima tappa pianeggiante adesso la corsa rosa affronta una delle frazioni più impegnative: si va da Palmanova a Cividale del Friuli, con quattro montagne da scalare, tutte molto difficili. Nibali e Valverde rimangono i due grandi favoriti per la vittoria finale, specie dopo il ritiro dello spagnolo Mikel Landa. Ma i due dovranno fare attenzione agli outsider e soprattutto dovranno dimostrare di avere la giusta condizione fisica, quando ormai ci avviamo all'ultima settimana di gara.Ecco allora come sarà la tappa di venerdì 20 maggio, la Palmanova-Cividale del Friuli: una tappa del Giro d'Italia tutta da seguire, perché potrebbe dirci molto sulla classifica generale della corsa rosa.

Il percorso della tappa

Come dicevamo la 13esima e prossima tappa del Giro d'Italia (170 chilometri da percorrere tutti nella provincia di Udine) sarà una frazione clou, di quelle che gli appassionati amano seguire, sia dal vivo che in tv. Il percorso è davvero difficile, non ci saranno momenti per rilassarsi. Si parte da Palmanova e dopo circa 45 chilometri in falsopiano si inizia a salire per affrontare il Montemaggiore, gran premio della montagna di prima categoria. Quindi l'insidiosa discesa e quindi una nuova risalita verso Crai, altra salita impegnativa di seconda categoria. Una volta scollinato, il gruppo della corsa rosa dovrà prestare la massima attenzione in discesa e, dopo Ponte San Quirino, cercherà di rifiatare in vista di una nuova e complicata ascesa, quella che porterà a Cima Porzus (Gpm di prima categoria).

Le insidie della 13esima tappa non finiscono certo qui, perché dopo la ripida discesa si risale subito verso Valle (Gpm di seconda categoria) e soltanto dopo l'ennesima discesa si giungerà verso il traguardo di Cividale del Friuli, con gli ultimi cinque chilometri in falsopiano. I favoriti? È chiaro che in una tappa del genere chi vuole vincere il Giro 2016 deve uscire allo scoperto. I big però avranno bisogno del massimo supporto della loro squadra per non spendere troppe energie.