Si è clamorosamente ribaltato il Giro d’Italia di Vincenzo Nibali. Dal flop delle prime due settimane e mezzo all’euforia del tappone di Risoul. Come al Tour dello scorso anno Nibali ha conosciuto tutte le sfumature della disfatta, ha toccato il fondo, umiliato e staccato su troppe salite, per poi tornare prepotentemente in gioco. Le lunghe salite tra Piemonte e Francia hanno ritrovato finalmente il vero Nibali e riaperto i giochi ad ogni possibile soluzione finale.
Il dito al cielo di Nibali
Il primo pensiero di Vincenzo Nibali dopo l’arrivo è stato per Rosario, un ragazzo che pedalava nella squadra giovanile che porta il suo nome e che è morto un paio di settimane fa per colpa di un incidente.
Il dito al cielo sul traguardo è stato il ricordo di Nibali: “Questa vittoria è per Rosario” ha spiegato un commosso Nibali subito dopo la vittoria.
E poi si torna a parlare di Ciclismo, di questa vittoria che allontana due settimane e mezzo molto dure, in cui è stato costantemente sotto pressione. La reazione di Nibali è stata quella del campione: “E’ stata una vittoria di rabbia” ha continuato il siciliano della Astana “Tutto quello che è successo è stato difficile da gestire, è stata una tappa durissima, ora sono molto felice”.
La maglia rosa ancora in palio
Dopo la rivoluzione di Risoul la classifica è stata riscritta con la promessa di dover fare altrettanto domani. Esteban Chaves è in maglia rosa con 44’’ su Nibali e 1’05’’ su Kruijswijk, ferito e solo dopo il volo nella neve scendendo dal Colle dell’Agnello.
Nibali ora sa di potersi ancora giocare delle carte importanti nell’ultimo tappone di domani, con la corsa alla maglia rosa clamorosamente riaperta. “Voglio mantenere i piedi per terra, domani sarà un’altra tappa durissima” si è limitato a commentare Nibali, uscito però da trionfatore e con un grande slancio da questa giornata.
Esteban Chaves ha mostrato oggi qualche crepa di fronte alle fatiche della terza settimana, lui che è un giovane grimpeur per la prima volta in corsa per la vittoria di un grande giro. E colui che fino a poche ore fa era il padrone inattaccabile della corsa, Steven Kruijswijk, ha pagato carissimo un piccolo errore e bisognerà capire come il suo fisico e il suo morale reagiranno alla batosta e alle ferite rimediate oggi.