In attesa di calcio e pallavolo, sulle cui medaglie sia in campo maschile che femminile c'è l'attesa spasmodica di un intero popolo, il Brasile si gode un sorprendente quanto meritato titolo olimpico nell'atletica leggera. Arriva dal salto con l'asta contro ogni pronostico e l'eroe di un popolo, per il momento,non è Neymar ma si chiama Thiago Braz da Silva.
Vittoria e record olimpico
Thiago Braz da Silva ha 22 anni, è nato a Marìlia nello stato di San Paolo ed a Rio si impone come stella emergente di una delle specialità più spettacolari dell'atletica.
Non era certamente il favorito della finale, tutti gli occhi infatti erano puntati sul francese Renaud Lavillenie, l'atleta che due anni fa aveva portato il record del mondo a 6.16 metri strappandono dopo vent'anni al mitico Sergej Bubka. Ed il fuoriclasse transalpino ha dato il massimo, salendo fino a 5.98, nonostante il tifo infernale per l'idolo di casa da parte di una torcida che, a tratti, ha anche "beccato" in maniera poco sportiva Lavillenie. Il calore dello stadio "Joao Havelange" ha spinto Thiago a tentare l'impossibile ma alle Olimpiadi, spesso, è un termine che non esiste. Così il saltatore brasiliano ha superato la misura di 6.03, stabilendo il nuovo record olimpico e migliorando di ben dieci centimetri il suo personale di 5.93 stabilito lo scorso febbraio a Berlino.
Il primatista del mondo ha tentato l'ultima impresa, cimentandosi sui 6.08 che gli avrebbero dato la medaglia d'oro ma, con gran sospiro di sollievo dei supporters brasiliani, ha fallito il tentativo. Lavillenie pertanto si deve accontentare dell'argento mentre il bronzo va allo statunitense Sam Kendrick che salta fino a 5.85 metri.
Per il Brasile si tratta del secondo oro olimpico, dopo quello ottenuto dalla judoka Rafaela Silva nella categoria 57 kg. Complessivamente sono nove finora le medaglie brasiliane, oltre alle due citate infatti ci sono gli argenti del tiratore Felipe Almeida Wu e dei ginnasti Diego Hypolito ed Arthur Zanetti ed i quattro bronzi dei judoka Mayra Aguiar e Rafael Silva, del ginnasta Arthur Mariano e della nuotatrice Poliana Okimoto.
Bis olimpico di David Rudisha
Il keniota David Rudisha che quattro anni fa a Londra vinse il titolo olimpico battendo anche il primato del mondo, si è confermato sul trono a Cinque Cerchi degli 800 metri maschili, vincendo l'oro con il tempo di 1:42.15. Al secondo posto l'algerino Taoufik Makhloufi mentre sul gradino più basso del podio è salito lo statunitense Clayton Murphy. La bahamense Shaunae Miller, vice campionessa mondiale, ha vinto l'oro sui 400 metri femmiili con il tempo di 49"44 battendo la statunitense Allyson Felix e la giamaicana Shericka Jackson. Altre due donne d'oro sono state la portacolori del Bahrein, Ruth Jebet, prima sulla distanza dei 3.000 siepi femminili con il tempo di 8:59.75; l'argento è andato alla keniota Hyvin Jepkenoi ed il bronzo alla statunitense Emma Coburn.
Infine il risultato più straordinario dal punto di vista tecnico, il titolo olimpico della polacca Anita Wlodarczyk nel lancio del martello femminile con tanto di record mondiale portato ad 82.29 metri. Seconda la cinese Zhang Wenxiu, al terzo posto la britannica Sophie Hitchon.