Si sono azzuffate davanti alle telecamere di tutto il mondo. Il litigio tra la tuffatrice brasiliana Ingrid Oliveira con la collega e connazionale Giovanna Pedroso nasce da un motivo ben preciso. La bella Ingrid infatti si era portata in cameraun atleta della delegazione brasiliana ed aveva chiesto alla compagna di stanza, in maniera diretta ed esplicita, di trovare un'altro alloggio all'interno del villaggio olimpico. Giovanna Pedroso non ha gradito ed ha informato della questione la dirigenza. Il Comitato Olimpico del Brasile aveva pensato inizialmente di espellere la Oliveira ma poi ha deciso di farle gareggiare entrambe.
Decisione assolutamente errata considerato che le due sono compagne di squadra nei tuffi sincronizzatie che, alla luce dell'attrito, qualunque feeling era venuto meno. Il risultato è stato l'ultimo posto in gara. Naturalmente l'accaduto ha posto fine alla loro amicizia e collaborazione sportiva.
'Tanto sesso, siamo atleti'
Sono 450 mila i profilattici che sono stati distribuiti al villaggio olimpico di Rio de Janeiro, dove sono ospitati 11 mila atleti. Dunque a conti fatti, quasi 41 a testa. Sembra il soggetto per un film a luci rosse ma è la realtà dei fatti, del resto si tratta di giovani che prendono parte a quella che rimane una grande festa. Per cui tutto è ammesso, anche il sesso, in barba ad allenatori che pensano possa essere nocivo alle prestazioni sportive.
Le scorte di profilattici sono dunque più che raddoppiate rispetto all'edizione di Londra 2012 dove furono 'soltanto' 150 mila. "Al villaggio olimpico si fa tanto sesso - aveva ammesso quattro anni fa Hope Solo, portiere della Nazionale femminile di calcio degli Stati Uniti - e si fa ovunque. Vedi la gente sull'erba, tra gli edifici: ci vanno giù di brutto".
E la stessa calciatrice aveva anche confessato che l'intero team delle "Bad Girls" a stelle strisce aveva festeggiato con una notte a base di alcol e sesso la vittoria ai Giochi di Pechino del 2008. Tornando alle attuali Olimpiadi, una simile scorta di profilattici sarebbe motivata ufficialmente dalla paura della diffusione del virus Zika.
In realtà se guardiamo i dati, il numero è in crescendo nell'arco delle ultime edizioni olimpiche. A Seoul '88 furono 8.500 i preservativi distribuiti gratuitamente per gli atleti, il numero salì fino a 50 mila a Barcellona '92 ma scese vertiginosamente ad Atlanta '96 con "appena" 15 mila condoms. Alle Olimpiadi di Sydney 2000 furono invece 70 mila, si è poi passati ai 130 mila di Atene 2004, ai 100 mila di Pechino 2008 ed ai citati 150 mila di Londra prima dell'autentico record dell'attuale edizione brasiliana.