Si va per la medaglia d’oro. Il Ct Davide Cassani non ha fatto troppa pretattica prima dell’attesissima gara di Ciclismo in linea che occupa la prima giornata delle Olimpiadi di Rio. Cassani si è detto convinto di poter disporre di una squadra in grado di competere per il titolo, al contrario di quanto era accaduto nelle sue prime esperienze alla guida della nazionale durante i Mondiali di Ponferrada e Richmond.

Cassani, un’Italia da medaglia d’oro

Cassani ha dichiarato di voler puntare al risultato pieno: “Non firmerei per una medaglia di bronzo perché so di avere i corridori per portare l’Italia sul posto più alto del podio” ha detto il commissario tecnico, alla sua terza esperienza alla guida della nazionale di ciclismo dopo i deludenti Mondiali di Ponferrada e Richmond.

“Ai Mondiali ero consapevole di non avere un leader e una squadra adatte a quel tipo di percorso. Qui invece siamo in corsa per la vittoria o per una medaglia”. Cassani non ha un corridore che prediliga le corse di un giorno, ma la natura del percorso delle Olimpiadi di Rio, particolarmente difficile, può ben adattarsi ai nostri scalatori. “Questa non è una qualsiasi corsa di un giorno. Siamo pronti ad ogni evenienza, con Fabio Aru in alternativa a Nibali nel ruolo di leader” ha analizzato il Ct.

La corsa subito nel vivo

Non è una corsa di un giorno come le altre, ha detto Cassani, e le prime pedalate lo hanno subito confermato. Subito dopo la partenza data alle 14.30 ora italiana, la corsa che assegna l’oro del ciclismo su strada ha vissuto subito momenti importanti.

Dopo una decina di chilometri si è ritirato Tom Dumoulin, l’olandese vincitore di due tappe al Tour che era reduce da un infortunio al braccio evidentemente non assorbito. La Germania ha acceso la bagarre con Tony Martin che ha alzato il ritmo per favorire poi un attacco di sei corridori: il tedesco Geschke, il polacco Kwiatkowski, il colombiano Pantano, il norvegese Bystrom, il russo Kochetkov e lo svizzero Albasini.

Il sestetto ha raggiunto gli otto minuti di vantaggio prima di trovare una reazione del gruppo. Italia e Spagna hanno impiegato De Marchi ed Erviti per alzare il ritmo e non far lievitare in maniera pericolosa il distacco, visto che in una corsa con squadre di soli cinque elementi potrebbe diventare difficile recuperare un divario più ampio.