Un’altra medaglia d’oro alle Olimpiadi, l’ennesima. Così Bradley Wiggins ha chiuso la sua avventura da campione nel grande Ciclismo, a cui aggiungerà in appendice qualche presenza in gare su pista fino al prossimo inverno. Un campione mai banale come lui doveva chiudere così, da vincente. E per Wiggins è stata un’uscita di scena senza limiti, con una medaglia d’oro, un record del mondo e anche una scena divertente sul podio delle premiazioni.

Wiggins, finale da campione

Quello che si è consumato alle Olimpiadi di Rio è il finale di carriera che Bradley Wiggins aveva sognato e per il quale si è messo in gioco per l’ennesima volta.

Lui che aveva dominato per anni la scena nei velodromi e si era poi trasformato in corridore da corse a tappe vincendo il Tour de France, è voluto tornare là dove tutto era iniziato, nel velodromo, per chiudere il cerchio. L’ultima sfida della carriera era il ritorno all’inseguimento a squadre per vincere ancora la medaglia d’oro alle Olimpiadi. L’ultimo anno è stato scandito dalla rigida marcia di avvicinamento e di preparazione all’assalto olimpico. A Rio il quartetto britannico si è presentato in grande spolvero, segnando il miglior tempo nelle qualificazioni, vincendo la semifinale e avendo ragione di una fortissima Australia nella finale, a suon di record del mondo. Per Wiggins è arrivata così la quinta medaglia d’oro alle Olimpiadi a cui aggiungere anche un argento e due bronzi, in una carriera che conta anche otto titoli iridati tra pista e strada.

Un finale da sogno, da vero campione.

Wiggins, un podio da ridere

Una personalità controcorrente e irriverente, un carattere spigoloso, non sempre disponibile e sorridente. Così è stato descritto Bradley Wiggins, anche se poi molti hanno raccontato di una persona divertente e spiritosa nel privato. E sul podio delle premiazioni di Rio 2016 Wiggins ha voluto lasciare con un’immagine che racchiude un po’ tutto il suo modo di essere.

Durante l’inno britannico, da un intenso primo piano ha regalato un’irriverente linguaccia che ha rotto la sacralità del momento e strappato una risata ai compagni.

Poi le parole d’addio: “Volevo che finisse in questo modo, non in una piccola corsa nel nord della Francia, la Parigi Tours, ritirandomi al rifornimento. Ora è fatta, è un sollievo”.

Wiggins ha riassunto poi la lunga strada che l’ha portato alle Olimpiadi di Rio: “E’ cominciato tutto due anni fa, non ho mai sottovalutato questa sfida, ho rinunciato alla strada e ad un grande ingaggio. C’era qualche dubbio sul fatto che potessi farcela, la squadra doveva vincere l’oro e nient’altro. Ci siamo allenati tutti i giorni, anche a Natale, ma ora i miei figli hanno bisogno di un padre adeguato e mia moglie ha bisogno di un marito adeguato”.