Lavittoria di Fabian Cancellara nella cronometro delle Olimpiadi di Rioè stata accolta con gioia e ammirazione da tutto il mondo del Ciclismo. Il sogno del campione che lascia le corse sul podio dell’evento sportivo più importante ha affascinato e conquistato pubblico e addetti ai lavori, che hanno tributato il loro omaggio a Cancellara. A spezzare il coro di riconoscimenti al campione svizzero ci ha pensato Lance Armstrong. Proprio lui, il vincitore di sette Tour de France bandito per sempre dallo sport che dai social network ha lanciato illazioni verso Cancellara e la pulizia delle sue vittorie.

Armstrong, il tweet incriminato

Dopo la splendida vittoria di Cancellaranella cronometro olimpica di mercoledì 10 agosto, la Trek Segafredo ha postato un tweet di congratulazioni al suo corridore. Al messaggio se ne sono aggiunti altri in risposta mandati dai tifosi, ma anche uno laconico quanto polemico di Lance Armstrong. L’americano, squalificato a vita per doping, ha twittato un “Luigi” in risposta a quel messaggio della Trek, che oltre ad essere la squadra di Cancellara è anche la marca di biciclette con cui ha conquistato i suoi sette Tour de France poi cancellati. Perché Luigi? Il riferimento di Armstrong può avere due piste. La prima è la lista dei clienti del dottor Eufemiano Fuentes, il famigerato medico al centro dell’Operacion Puerto.

Nella lista compariva anche un “Luigi Clasicomano” che qualcuno ha superficialmente associato, senza nessuna prova, a Fabian Cancellara. L’altro riferimento è al medico Luigi Cecchini, anche lui al centro di traffici illeciti di prodotti dopanti, ex preparatore prima di Bjarne Riis e poi dei suoi corridori ai tempi della CSC.

Un chiaro riferimento al doping, insomma, qualunque fosse il ragionamento di Lance Armstrong.

Fabian Cancellara non ha raccolto la polemica, limitandosi a dire che “Lance Armstrong è l’ultimo a poter parlare, non mi interessa quello che dice”. E bisogna dire che su Cancellara si sono accese più volte delle polemiche, dai famosi motorini al doping, ma che contro di lui non è mai stata portata nessuna prova e che tutti i controlli a cui è stato sottoposto sia lui che le sue biciclette non hanno mai rivelato niente di sospetto.