Dopo settimane di supposizioni, indiscrezioni e voci varie, Giuseppe Saronni ha voluto chiarire dalle pagine della Gazzetta dello Sport quale sarà il futuro della Lampre. Sono passati solo pochi giorni dal comunicato che ha sancito l’ingresso del fondo cinese TJ Sport Consulting nel grande ciclismo al fianco del team Lampre. L’annuncio ufficiale però non era bastato a chiarire tutti gli aspetti della collaborazione tra la squadra blu fucsia diretta da Saronni e i cinesi.
Saronni: “Niente compromessi”
Il passaggio chiave dell’intervista concessa da Saronni è quello sui rapporti che ci saranno con TJ Sport.
La società di gestione della squadra resterà la stessa, con il fondo cinese che entrerà per il momento come main sponsor e Lampre che diventerà il secondo. La squadra sarà di licenzacinese, conserverà il suo posto nel World Tour e tutti i corridori che erano già sotto contratto per il 2017, come Modolo e Meintjes, e quelli che hanno appena rinnovato come Ulissi e Rui Costa. La squadra pedalerà su biciclette Colnago, rinverdendo un antico e vincente sodalizio tra Saronni e il costruttore di Cambiago. Sarà confermata anche la partnership con la Colpack, la squadra under 23 da cui la nuova Lampre cinese prenderà Ganna, Ravasi e Consonni per il debutto nel grande Ciclismo nella stagione 2017. Saronni ha anche chiarito chi è dietro al fondo TJ Sport: “La Cina vuole sviluppare ogni aspetto del ciclismo e la squadra fa parte di un programma più vasto che vuole riportare i cinesi ad usare la bicicletta, risolvendo i problemi dell’inquinamento e dell’obesità” ha spiegato Saronni “A decidere tutto è il governo e nel nostro caso il Ministero dello sport.
TJ Sport è un fondo creato per trovare le risorse per questo progetto: in 20 giorni sono stati raccolti 120 milioni di euro”.
Saronni non ha poi escluso che in futuro la squadra possa finire completamente in mano cinese: “La licenza sarà cinese perché lo sponsor è cinese. Non abbiamo venduto a loro la squadra, ma questa potrebbe essere un’ipotesi per il futuro”.
L’iridato di Goodwood si è voluto togliere anche qualche sassolino dalle scarpe, facendo capire di un rapporto non proprio idilliaco con la Merida, il partner tecnico che si è spostato in Bahrein nella nuova squadra che ha ingaggiato Nibali: “Dopo l’arrivo di Merida molte cose sono cambiate, ho perso ogni potere decisionale. Ora ho perso uno sponsor e un buon manager come Brent Copeland, ma io sono Saronni e non voglio accettare compromessi a sessant’anni.”