Il pugile irpino appena tornato dai giochi olimpici di Rio de Janeiro ci racconta come ha vissuto la sua prima esperienza a cinque cerchi, fatta di sacrifici, amore per la disciplina e senso di appartenenza. "The Wolf", così soprannominato dai suoi tifosi con la sua fierezza ci parla senza fronzoli e giri di parole di una parte della sua vita.

È da poco tornato dai “ Giochi ”: quali ricordi, esperienze e stati d’animo porterà per sempre con se?

Le emozioni sono state incredibilmente forti. Per un atleta partecipare alle olimpiadi è davvero un sogno che si realizza; inoltre vedermi in mezzo a tanti campioni mondiali mi ha fatto sentire importante ed orgoglioso di esser là.

Si tratta dunque di una esperienza straordinaria che potrò raccontare ai miei figli in futuro.

Ai giochi ha dovuto riaffrontare dei pugili dilettanti. Che differenza c’è dal punto di vista tecnico tra loro ed un professionista come lei?

C’è una grossa differenza tra le categorie. Da dilettante un match dura solo tre riprese e devi dare il massimo in poco tempo. Da professionista le cose cambiano: l’incontro è lungo, può durare 12 riprese ed in quel frangente puoi permetterti di perdere le riprese iniziali e tuttavia vincere con degli ottimi round successivi. L’aspetto psicologico rispetto alla fisicità fa la differenza. Per tutti questi motivi, prima di Rio ho dovuto cambiare il mio metodo di allenamento, cercando di lavorare su rapidità ed esplosività.

Ci sono ancora speranze di vederla a Tokio nel 2020?

In quattro anni possono succedere tante cose ma la voglia di riprovare quelle sensazioni vissute sul ring mi fanno venir voglia di riprovarci ancora.

Quale è stato il suo atleta di riferimento nel pugilato?

Agostino Cardamone che ho potuto conoscere nella mia palestra in quanto ci allenavamo nella stessa squadra ed il pugile inglese Naseem Hamed (campionissimo nei piuma ndr) che vedevo combattere da piccolino in televisione.

La vittoria più bella e la sconfitta più bruciante

Una delle più belle vittorie è recente. L’ho ottenuta in Venezuela durante il torneo pre -olimpico contro un rivale turco nella finalina valida per il terzo posto (con quella vittoria Tommasone ha ottenuto il pass per Rio ndr). La sconfitta più bruciante è quella avvenuta nell’ultimo incontro durante gli ottavi di finale dei giochi olimpici contro il forte cubano Alvarez.

Avessi vinto quel match oggi avrei parlato di “medaglie”.

Oltre ai sacrifici, agli allenamenti ed ai regimi alimentari da seguire lei come passa il suo tempo libero?

Quando non mi alleno gestisco insieme alla mia ragazza una gioielleria nella piccola cittadina di Contrada. Inoltre, passo le serate con gli amici di sempre o al cinema e durante l’inverno pratico Snowboard.

Al termine della sua carriera agonistica resterà nel mondo della boxe?

Assolutamente sì. Pensi che sono stato una settimana a riposo e pensavo solo ai guantoni ed al ring.

Può darci le sue prossime date in cui i suoi tifosi potranno vederla sul ring?

Tra il 7 ed il 15 Ottobre, insieme al mio team stiamo organizzando un evento al Paladelmauro di Avellino.Ci tengo tantissimo a combattere dinanzi ai fan della mia provincia che mi sostengono da sempre.