Quella di ieri doveva essere la giornata dell’attesissima sfida della Coppa del Mondo di ciclocross sulla classica sabbia di Koksijde. Invece una vera tempesta di vento ha costretto l’organizzazione ad annullare il programma. Niente confronto diretto tra i due assi della specialità, il belga Wout van Aert e l’olandese Mathieu Van der Poel. Ma mentre il primo ha mostrato apprezzamento per la scelta di annullare la corsa, l’olandese non ha mancato qualche critica.

Ciclocross a Koksijde: vince il vento

Quella di Koksijde è una delle tappe più classiche del circuito di Coppa del Mondo di ciclocross. Il suo terreno sabbioso ha sempre regalato grande spettacolo e la nuova sfida tra i due giovani fuoriclasse del ciclocross, Van Aert e Van der Poel, prometteva scintille.

Invece a vincere è stato il vento che ha spazzato la zona della corsa soffiando con un’intensità da vera tempesta. Già nella mattinata l’organizzazione ha deciso di annullare il programma, con molto anticipo sulla gara dei professionisti delle ore 15. Le condizioni meteo al limite sono state testimoniate da molti video che hanno fatto il giro dei social network. Ma non per tutti la decisione di annullare la corsa è stata corretta.

Van der Poel: “Si doveva attendere”

Wout Van Aert ha incassato la decisione dell’annullamento che gli permette di mantenere saldamente la testa della classifica di Coppa del Mondo di ciclocross, raggiunta anche grazie all’assenza di Van der Poel nelle prime due tappe che si sono svolte in America.

“In un primo momento sono rimasto un po’ deluso, ma ero ancora in albergo e non potevo valutare la forza del vento sul percorso” ha dichiarato il Campione del Mondo al giornale Het Nieuwsblad “Il capo della squadra Niels Albert mi ha detto che era impossibile correre. Gli organizzatori hanno fatto bene a privilegiare la sicurezza. Non è facile prendere una decisione come questa ma era l’unica giusta”.

Di tutt’altro avviso è stato il grande rivale Mathieu Van der Poel, che su Twitter ha criticato la scelta di annullare la gara con molte ore di anticipo: “Mancavano quattro ore e mezzo alla corsa, la decisione è stata presa troppo presto, nel pomeriggio era previsto meno vento” ha scritto il campione olandese, che poi per smaltire la rabbia ha inforcato la bicicletta facendosi i 207 km di ritorno verso casa.