Sebastian Vettel si appresta ad iniziare la sua terza stagione in casa Ferrari. Mentre il pilota tedesco, parlando del suo rapporto con la scuderia italiana professa ottimismo, dichiarando che prima o poi vincerà un titolo mondiale alla guida di una monoposto di Maranello, il suo ex patron, Dietrich Mateschitz, gli lancia una frecciatina nemmeno troppo indiretta. Durante un'intervista rilasciata a "Speedweek", l'imprenditore austriaco ha dichiarato che, da quando il 4 volte campione del mondo ha lasciato il suo team, ha con lui soltanto qualche contatto telefonico o durante i Gran Premi, quindi si ha poco tempo per parlare e confrontarsi.

Nonostante ciò, Mateschitz però pare sia riuscito a trovare il modo per dire a Vettel: "il rosso non è il tuo colore".

In merito agli attuali piloti della red bull, il numero uno dell'azienda confida molto in Ricciardo e Verstappen, sostenendo che la loro presenza nel team sia un ulteriore punto di vantaggio nella caccia al titolo mondiale.

Gli obiettivi Red Bull per la stagione 2017

Gran parte dell'intervista di Mateschitz a "Speedweek" si è basata, ovviamente, sul futuro della Red Bull nel prossimo campionato di Formula 1. Lo scorso anno, dopo una partenza in sordina, le vetture di Milton Keynes sono riuscite a fare un vero e proprio salto di qualità, affermandosi come seconda forza del mondiale, dietro alle imprendibili Mercedes e davanti alla Ferrari.

A questo punto ci si attende un'ulteriore crescita e, in quest'ottica, il magnate austriaco è apparso piuttosto chiaro.

Il numero uno della Red Bull, infatti, si attende una grande crescita dalle sue monoposto a partire dalla metà della nuova stagione, quando Ricciardo e Verstappen dovranno essere in grado di andare all'assalto concretamente delle vetture Mercedes.

Del resto, Mateschitz ha rivelato che dopo i momenti di tensione con Renault, grazie alla collaborazione con Mario Illien e all'arrivo di nuovi tecnici nel fornitore francese, finalmente sono giunti dei propulsori più potenti e uno sviluppo più continuo, in grado di rendere più competitive le monoposto.

Naturalmente, parlando di lotta iridata, non ci si può dimenticare della Ferrari.

Per il patron della Red Bull, il "cavallino rampante" rappresenta una delle grandi incognite per il prossimo anno, dunque non fa pronostici sulla competitività della scuderia di Maranello, lasciandosi scappare, però, che nella stagione precedente, aver sopravanzato le "rosse" è stata una soddisfazione più per una "questione d'onore", piuttosto che in termini economici e finanziari.