Se Yamaha, Suzuki e Aprilia hanno trovato un'alternativa per sopperire alla mancanza delle alette, non si può dire lo stesso per Ducati. A un mese dalla prima gara in Qatar, la Rossa di Borgo Panigale sottolinea l'importanza delle appendici aerodinamiche e non nasconde una forte preoccupazione.
Subito dopo la fine dei test a Phillip Island, Jorge Lorenzo aveva dichiarato: "Quando sei in sesta l'anteriore comincia a muoversi e bisogna lasciare l'acceleratore in anticipo. A Sepang non avevo trovato molta differenza, ma in Australia, dove c'era più vento, l'ho sentita.
Con le nuove regole abbiamo perso un vantaggio che avevamo. Adesso dovremo lavorare in maniera diversa sulla moto e cercare di non perdere molto quando curviamo."
Ancor meno soddisfatto il direttore generale Gigi Dall'Igna, che con un'amarezza poco celata dichiara ai microfoni di SportRider.com: "Sarà impossibile ritrovare lo stesso carico aerodinamico per noi. Stiamo cercando di ritrovare l'equilibrio che avevamo, ma la moto è più instabile." Ducati assicura di lavorare a fondo sul motore, punto di forza della Rossa da sempre. Per quanto riguarda la carenatura, Dall'Igna spiega che inizieranno la stagione con quella del 2016 senza appendici, per poi sviluppare soluzioni alternative nell'arco della stagione.
Nonostante le norme siano molto restrittive, l'ingegnere della Desmosedici si augura che in futuro non ci saranno troppi nuovi divieti. Anche perché la soluzione delle alette era stata adottata da tutte le case costruttrici dopo la Ducati e solo in seguito ne è stato vietato l'impiego.
Che sia una strategia per far credere alle case costruttrici avversarie di essere indietro con lo sviluppo?
E' evidente che la mancanza di appendici aerodinamiche rappresenti un handicap per la Desmosedici, ma la Ducati è sempre stata portatrice di innovazioni su questo fronte e non rimarrà di certo indietro nell'anno di debutto di Jorge Lorenzo in rosso. In Qatar, molto probabilmente, sarà già provata una soluzione alternativa.