Il primo test è stato superato alla grande. fabio aru ha risposto presente, e nella maniera più convincente, nell’arrivo in salita della quinta tappa del Tour of Oman. A vincere è stato ancora Ben Hermans, in grande forma in questo scorcio iniziale della stagione, ma il campione sardo della Astana è arrivato a poche pedalate dal corridore della BMC e ben davanti a tutti gli altri uomini da grandi giri, a partire da Romain Bardet.

Oman, una maxicaduta per colpa dell’acqua

La quinta tappa del Tour of Oman era la più attesa in virtù dell’arrivo sull’impegnativa salita di Green Mountain.

La corsa è partita con un ritmo molto veloce, con il vento che ha favorito degli spezzettamenti del gruppo. Dopo una ventina di chilometri di battaglia è partita la fuga a cinque che ha placato la situazione. A comporla Mark Christian (Aqua Blue Sport), Daniel Diaz (Delko Marseille Provence KTM), Olivier Pardini (WB Veranclassic Aqua Protect), Jonathan Clarke (UnitedHealthcare) e Preben Van Hecke (Sport Vlaanderen-Basilese). La corsa si è cristallizzata con questa fuga, ma ha vissuto momenti drammatici quando i corridori hanno trovato una strada attraversata da un copioso flusso d’acqua. Già tra i fuggitivi Christian è finito per terra, e quando è stato il momento del gruppo è avvenuta una maxicaduta.

Nonostante il pauroso groviglio di corridori e biciclette nessuno ha riportato danni particolarmente seri.

Aru, buona la prima

Anche grazie all’incidente occorso al gruppo, i fuggitivi hanno guadagnato un vantaggio molto ampio, sugli otto minuti. Non è bastato però per raggiungere vittoriosamente il traguardo di Green Mountain.

Nei 6 km finali di salita la fuga si è disciolta e il gruppo si è sparpagliato. Il leader della generale Ben Hermans ha attaccato insieme all’eritreo Merhawi Kudus. Nel finale il giovane scalatore della Dimension Data non è però riuscito a tenere il passo di Hermans che è andato a vincere nuovamente. Da dietro è risalito un ottimo Fabio Aru che ha chiuso a soli 3’’ da Hermans, con Rui Costa a 11’’ e Visconti a 27’’.

Per Aru è una prima con i fiocchi: se un anno fa il sardo già nelle uscite di inizio stagione aveva denotato quell’andamento senza infamia e senza lode che aveva caratterizzato poi gran parte del suo 2016, ora è stato fin da subito reattivo e competitivo. Molto più lontano Romain Bardet, finito a 44’’. Alla vigilia dell’ultima tappa destinata ai velocisti Ben Hermans ha le mani sul Tour of Oman, con 22’’ di vantaggio in classifica su Rui Costa e 35’’ su Fabio Aru.