Neanche alla Parigi Roubaix è arrivata la sospirata vittoria in una classica monumento per Peter Sagan in questa sua prima stagione alla Bora Hansgrohe. Dopo il secondo posto alla Milano Sanremo e la caduta che l’ha tolto di mezzo al Fiandre, anche alla Roubaix l’epilogo non è stato felice. Sagan ha pagato a carissimo prezzo due forature in due momenti cruciali della corsa. La Bora ha così dovuto tracciare un bilancio di luci ed ombre, con tanto protagonismo ma senza quella vittoria tanto attesa.
Sagan: 'Insoddisfatto dei risultati'
Peter Sagan ha dovuto scontrarsi con una realtà molto dura nella stagione delle classiche.
La poca consistenza tecnica della sua Bora Hansgrohe, che si è rivelata ancora più debole del previsto, l’atteggiamento al limite dell’ostruzionistico di alcune formazioni avversarie e qualche episodio sfortunato lo hanno costretto a chiudere la primavera di classiche senza quella vittoria in una corsa monumento che appariva alla sua portata. “Sono contento della mia forma, ma non dei risultati” ha analizzato il Campione del Mondo. “Non posso essere soddisfatto dei risultati che ho avuto in questa primavera”. Sagan ha corso una Sanremo da grande protagonista, ma ha peccato di troppa generosità finendo per essere battuto da Kwiatkowski. Al Fiandre si è trovato in difficoltà e in ritardo sugli attacchi della Quickstep anche per colpa dell’inconsistenza della squadra, ma ha finito per compromettere tutto per un suo errore, quando è andato a cadere toccando una transenna.
Alla Roubaix è entrato in azione molto presto, forse sempre per paura di essere messo in mezzo dalle squadre più forti nel finale. Tuttavia senza due forature il suo modesto 38° posto sarebbe potuto essere ben altro.
Vila: 'Orgogliosi della squadra'
Sulla stessa lunghezza d’onda di Sagan si è espresso il suo Ds Patxi Vila. “Penso che non ha ottenuto quello che si meritava” ha spiegato l’ex corridore basco “E’ andato davvero forte e se guardo ai numeri erano migliori di quelli della scorsa stagione. I risultati invece non lo sono stati, ma questo è il ciclismo, si può essere forti ma non è detto che automaticamente si debbano ottenere dei buoni risultati”. Naturalmente Vila ha difeso la sua squadra, che da più parti è stata indicata come causa delle sconfitte di Sagan.
“Penso che siamo stati al livello che ci si aspettava, siamo orgogliosi dell’impegno di tutta la squadra” ha spiegato Vila, che poi ha sottolineato il progetto a lungo termine impostato quest’anno. “Stiamo costruendo una squadra con nuovi talenti. Tanti corridori erano nuovi in questa stagione e siamo sicuri che avremo un bel futuro”.