È sempre il fair play uno degli argomenti di discussione più gettonati al Giro d’Italia. La fermata per un bisogno fisiologico a cui è stato costretto Tom Dumoulin nella tappa di ieri sullo Stelvio ha riaperto una corsa che pareva saldamente nelle mani del corridore olandese, ma anche acceso qualche spunto polemico. Il gruppo ha, infatti, rallentato quando Dumoulin si è fermato, ma in breve la corsa ha ripreso il suo ritmo sostenuto costringendo la maglia rosa ad una strenua difesa solitaria. Al termine della tappa Vincenzo Nibali ha dovuto rispondere a diverse domande sull’atteggiamento tenuto dal gruppo.

Nibali: ‘Non era chiaro quello che era successo’

La tappa di Bormio era ormai entrata nella fase decisiva, in prossimità dell’inizio della scalata al Giogo di Santa Maria, lo Stelvio dal versante svizzero. In questo frangenti si è verificato l’episodio che ha dato una svolta clamorosa e imprevista alla corsa. Tom Dumoulin è stato costretto ad una sosta fisiologica ed ha perso un paio di minuti rispetto al gruppo con gli uomini di classifica. Una situazione che ha colto di sorpresa tutti, avversari compresi. “Poco prima di cominciare a salire verso lo Stelvio per la seconda volta è arrivata la notizia che la maglia rosa si era fermata” ha raccontato Vincenzo Nibali nella conferenza stampa del dopo corsa, riportata anche da Cyclingweekly.

“Non era chiaro quello che era successo. Il ritmo era alto, Orica e Trek stavano tirando, ma una volta che abbiamo iniziato la salita c’è stato un momento in cui ci siamo fermati” ha continuato Nibali.

‘Qualcuno mi criticherà per le mie opinioni’

Il gruppo ha proceduto a velocità ridotta per un po’, ma la situazione tattica che si era già creata, con una fuga pericolosa di Kruijswijk, ha fatto rapidamente riprendere il suo normale svolgimento alla tappa.

“La fuga stava guadagnando e alcuni corridori hanno cominciato ad attaccare e la corsa è ripresa” ha continuato Nibali ricostruendo i momenti più concitati all’interno del gruppo.

Il campione siciliano ha però spiegato di avere un’opinione chiara e semplice sul fair play, utile a non far sconfinare un atteggiamento di sportività in un teatrino senza fine.

“Io non mi aspetto mai che qualcuno si fermi quando cado o foro. Molte volte sono caduto ed ho forato e la corsa non si è fermata, questo è il mio parere anche se qualcuno mi potrà criticare per questo” ha spiegato Nibali, che ha sottolineato anche come quello di Dumoulin sia stato un errore e non un colpo di sfortuna: “Non è stato un incidente, ma probabilmente un problema legato ad una cattiva alimentazione o al fatto di essere poco coperto in discesa”.