Al Giro d’Italia numero 100 che parte dalla Sardegna venerdì 5 maggio non si lotterà solo per la maglia rosa e per le altre tradizionali classifiche secondarie. L’organizzazione ha deciso di introdurre una nuova classifica riservata ai corridori più abili in discesa. In dieci tappe sarà cronometrato un tratto di discesa e chi farà segnare il tempo migliore accumulerà premi e punti che poi determineranno un vincitore finale che si porterà a casa 5.000 euro. La novità non è piaciuta a tutti perché c’è il rischio di vedere trasformati alcuni tratti di corsa in una sorta di discesa libera in cui alcuni corridori potrebbero osare oltre il normale.

Giro d’Italia, ecco come si premiano i discesisti

Tra le classifiche secondarie del Giro d’Italia arriva quest’anno quella del miglior discesista. Non ci sarà una maglia in palio, ma sarà stilata una classifica a premi sia di giornata che conclusiva. La corsa al titolo di miglior discesista si accenderà in dieci tappe, ognuna delle quali prevede una discesa in cui l’atleta che farà segnare il tempo migliore prenderà 8 punti, il secondo 5 e poi a scalare 3, 2 e 1. Al termine del Giro d’Italia la somma dei punti accumulati in queste dieci discese determinerà la classifica generale di miglior discesista. I vincitori dei vari segmenti di discesa avranno un premio di 500 euro, mentre per la classifica finale sono previsti 5.000 euro al primo, 3.000 al secondo e 2.000 al terzo.

Queste sono le dieci discese che saranno cronometrate:

  • 8° tappa, Monte Sant’Angelo
  • 9° tappa, Chieti
  • 11° tappa, Monte Fumaiolo
  • 12° tappa, Colla di Casaglia
  • 15° tappa, Selvino
  • 16° tappa, Passo dello Stelvio
  • 17° tappa, Passo del Tonale
  • 18° tappa, Passo Pordoi
  • 19° tappa, Sella Chianzutan
  • 20° tappa, Monte Grappa

Una classifica pericolosa

La novità ha suscitato perplessità e reazioni molto critiche. Il timore è che qualche corridore, magari di piccole squadre che puntano ad ottenere un po’ di visibilità in qualche modo, possa prendersi più rischi del dovuto e mettere in pericolo sé stesso e gli altri corridori. Questa è stata la posizione espressa anche da Michael Carcaise, presidente dell’associazione corridori professionisti del Nord America.

“La gara per il discesista più veloce è pericolosa e irresponsabile” ha sentenziato Carcaise “Naturalmente le discese fanno già parte delle corse, ma non dovrebbero essere isolate in una nuova competizione che incentiva l’assunzione di rischi”.