I dati dello studio condotto dall’Università di Bath e dalla RFU (la federazione di rugby inglese) sono stati definiti "sorprendenti".
Traumi da rugby diminuiti con 20 minuti di esercizi
Si tratta di una semplice sessione di 20 minuti in totale, suddivisa in 4 diverse tipologie di esercizi: eppure i risultati dicono che potrebbe essere molto importante per i giovani appassionati di rugby. Gli esperti dell'Università di Bath hanno fatto sapere di essere rimasti sorpresi dai risultati della ricerca e auspicano l’introduzione da parte della Rugby Football Union di questi esercizi, prima della prossima stagione, in tutti i livelli della palla ovale inglese.
Lo studio ha coinvolto circa 2.500 giocatori di rugby, studenti iscritti diversi in diversi istituti.
Cosa dicono i risultati
Per condurre lo studio, ad alcune scuole è stato chiesto di far svolgere alle loro squadre gli esercizi mirati prima delle partite e durante l'allenamento, mentre ad altri istituti è stato domandato di continuare con un regime di esercizi standard. Tra le scuole che hanno svolto il nuovo programma di esercizio, è stato riscontrato il 72% in meno di infortuni in una partita e l’81% in meno di lesioni agli arti superiori rispetto alle altre scuole. Le quattro sedute del programma che dura in totale 20 minuti si concentrano su equilibrio, forza e movimento e hanno lo scopo di preparare al meglio i giocatori per gli sforzi fisici del gioco e per ridurre i rischi di lesioni.
Il programma atletico, che verrà potenziato nel corso di quest’estate dalla Rugby Football Union, è suddiviso in una breve sessione di corsa con cambiamento di attività di direzione (due minuti); il potenziamento dell’equilibrio degli arti inferiori (quattro minuti); gli esercizi di resistenza mirati (otto minuti) e per finire salti, salti laterali con atterraggi (sei minuti).
Le parti più colpite dai traumi nel rugby
Durante l'adolescenza, quando i ragazzi e le ragazze sviluppano la loro costituzione diventando più forti e più in forma, aumenta decisamente il rischio di lesioni gravi. Le lesioni che riguardano la testa e il collo sono più comuni nel rugby rispetto ad altri sport a causa dell'impatto che si verifica nella mischia.
In uno studio tra studenti di 14 e 18 anni di età in 40 scuole, quelli che hanno completato gli esercizi tre volte alla settimana hanno visto il 59% in meno di commozioni cerebrali rispetto alle altre scuole. Secondo il professor Keith Stokes, che ha guidato lo studio RFU commissionato, “Questi risultati sono importanti perché dimostrano che eseguire regolarmente un semplice set di esercizi può ridurre notevolmente le lesioni nel rugby dei giovani”. Il dottor Mike England, direttore medico della RFU, ha osservato: "I risultati sono impressionanti e speriamo che uno studio correlato che mostrerà effetti simili tra i più grandi sarà pubblicato presto. L'RFU prevede di sviluppare questo approccio attraverso il gioco della federazione in Inghilterra e stiamo lavorando per aiutare i club e le scuole ad adottare questo tipo di formazione con l’obiettivo di realizzare i potenziali vantaggi per i giocatori”.