Anche il Giro del Delfinato ha confermato che questa stagione non è la marcia trionfale a cui Chris Froome ci aveva abituato negli anni scorsi. Il britannico non ha ancora vinto nessuna corsa in questo 2017 ed anche nella gara a tappe francese, classico appuntamento di rifinitura prima del Tour, ha mostrato dei limiti. Froome è stato battuto a cronometro e staccato nelle due tappe di montagna conclusive, finendo al quarto posto in classifica generale. Il leader della Sky ha ancora la convinzione di poter risalire la china da qui al via del Tour de France, ma ha ammesso che stavolta non sarà lui il favorito della vigilia.

Froome: ‘Porte è il migliore’

Il Giro del Delfinato è stato molto chiaro nello scoprire i valori attualmente in campo tra i pretendenti alla maglia gialla del prossimo Tour de France. Richie Porte ha volato sia a cronometro che in montagna, riuscendo anche a reagire nei momenti in cui si è trovato in difficoltà tattica, uno dei suoi grandi limiti in passato.

Non così positiva è stata l’impressione che ha lasciato Chris Froome. Il capitano della Sky aveva sempre vinto il Delfinato negli anni in cui poi aveva trionfato al Tour. Stavolta invece si è visto un Froome poco reattivo, battuto a cronometro e senza quelle frullate micidiali che caratterizzavano le sue scalate. Il campione britannico ha avuto il carattere e la determinazione per giocarsi il tutto per tutto nella tappa di montagna conclusiva, ma l’azzardo degli attacchi da lontano non ha pagato, ed ha anzi confezionato l’occasione di un umiliante sorpasso subito da Richie Porte nell’ultima salita.

La superiorità dell’australiano è stata nettissima, ed anche Chris Froome ha ammesso che stavolta al Tour de France i favori della vigilia saranno rovesciati: “Richie Porte è il corridore più forte in questo momento ed è lui il favorito per il Tour de France” ha dichiarato Froome a Cyclingnews.

Froome: ‘Ho provato a vincere’

La dichiarazione di Froome è uno specchio dei valori in campo emersi al Delfinato, ma può far parte anche di un gioco di schermaglie verbali per mettere pressione all’amico rivale.

Il britannico ha sottolineato come Porte e la BMC si siano trovati in difficoltà quando hanno avuto la pressione di dover gestire la corsa nella tappa finale, in cui la squadra rossonera ha lasciato da solo il suo capitano.

“Io sono stato in quella situazione tante volte, questo è quello che succede quando hai tutto il peso della corsa sulle tue spalle” ha spiegato Froome.

“Ti senti come se il mondo intero fosse contro di te, ma questo è il Ciclismo” ha continuato il capitano della Sky, che non ha nessun rimpianto per aver perso il secondo posto che occupava in classifica alla partenza della tappa finale. “Ero qui per vincere, non per difendere il secondo posto” ha spiegato ancora Froome “Se avessi voluto difendere il secondo posto avrei corso in maniera conservativa aspettando la salita finale. Ma il mio piano non era quello, volevo provare a correre per vincere ed è quello che abbiamo fatto. Non ha pagato, ma avevo bisogno di una settimana di corsa dura perché avevo solo 19 giorni di gara nelle gambe prima del Delfinato” ha concluso Froome.