Un re annunciato, anzi due. Il primo è un vecchio re che si appresta a cedere il passo, ma vuole abdicare per sua scelta, ancora in possesso di scettro e corona. L'altro re vuole riscrivere la Storia e, in parte, c'è già riuscito. Usain Bolt e Wayde Van Niekerk sono gli annunciati protagonisti dei Mondiali di atletica leggera 2017 che inizieranno a Londra il 4 agosto. Insieme al superman giamaicano ed al fenomeno sudafricano, tanti altri candidati re e regine. Una fiammella di speranza è stata accesa anche a casa Italia.

Bolt vuole congedarsi da campione del mondo

In realtà i Mondiali di Londra non aggiungeranno nulla alla straordinaria carriera di Usain Bolt. Il velocista giamaicano ha annunciato il ritiro al termine della kermesse e, del resto, ha 31 anni ed in tredici anni di carriera da professionista ha vinto e rivinto tutto, polverizzando ogni record. Il suo palmares straborda: 8 ori olimpici, 11 titoli mondiali, 3 primati del mondo (9"58 nei 100 metri, 19"19 nei 200, 36"84 nella staffetta 4x100 insieme ai compagni della fantastica squadra giamaicana). A Londra ha rinunciato ai 200 metri: il passo non è più quello degli anni migliori, non ha più nelle gambe il record del mondo, ma sui 100 metri sembra tutt'oggi imbattibile.

Motivo per cui, visto che la sua intenzione è quella di congedarsi da campione del mondo, correrà soltanto sui 100 e nella staffetta 4x100. L'obiettivo, pertanto, è quello di portare a 13 il suo bottino complessivo di ori mondiali, ma anche questo non aggiungerebbe nulla alla leggenda del fulmine giamaicano: il record assoluto di medaglie è già suo.

Bolt pertanto guarda già alla finale dei 100 metri (4 agosto) ed a quella della 4x100 (12 agosto). Occhio però a Christian Coleman, appena 21enne e già eletto golden boy dell'atletica USA. Ai campionati unversitari americani dello scorso giugno è volato sui 100 metri a 9"82, miglior prestazione dell'anno. Nell'atletica statunitense è già il quarto di sempre: soltanto Tyson Gay, Justin Gatlin e Maurice Green hanno corso più veloci.

Il fenomeno Van Niekerk

Il nuovo fenomeno dell'atletica mondiale è Wayde Van Niekerk. Il 25enne sudafricano è campione mondiale e campione olimpico in carica dei 400 metri ed ai Giochi di Rio, lo scorso anno, ha strappato il primato del mondo nel 'giro di pista' a Michael Johnson che lo deteneva dal 1999. Il 43"03 con cui ha fermato il cronometro la scorsa estate in Brasile è un tempo straordinario e 'futuristico'. Van Niekerk potrebbe essere il primo quattrocentista ad infrangere il muro dei 43" ed è il vero traguardo che intende tagliare a Londra. La sua principale sfida è, pertanto, quella contro sé stesso: sui 400 infatti, sembra non avere veri rivali. A Londra correrà anche i 200 metri è non è da escludere che possa fare la doppietta.

Bolt non ci sarà e nemmeno Coleman che a fine maggio aveva corso in 19"85. Il campione sudafricano può vantare quest'anno il tempo di 19"84 sui 200, seconda miglior prestazione del 2017 dietro ai 19"77 del botswanese Isaac Makwala.

Caccia al record del salto in alto femminile

Tra i primati che potrebbero cadere ai prossimi Mondiali di Atletica leggera c'è quello del salto in alto femminile, detenuto dalla bulgara Stefka Kostadinova dal 1987. La misura di 2,09 che rappresenta la miglior prestazione di sempre, è nelle corde di Marija Lasickene (Kuchina da nubile, ndr) che quest'anno è già saltata a 2,06. La saltatrice russa gareggerà da indipendente, alla luce del ban internazionale per doping che ha colpito l'atletica leggere nel suo Paese e che, dopo i Giochi Olimpici, è stato confermato anche per i Mondiali londinesi.

Complessivamente sono 19 gli atleti russi straordinariamente ammessi dalla IAAF.

Sfida a metà

La sfida tra le regine della velocità al femminile, la giamaicana Elaine Thompson e l'olandese Daphne Schippers, si disputerà soltanto sui 100 metri. La Thompson, campionessa olimpica dei 100 e 200 metri, ha infatti rinunciato alla seconda specialità che vede la rivale nel ruolo di campionessa mondiale uscente. Sui 100 la fuoriclasse caraibica è nettamente favorita, suo infatti il miglior tempo stagionale (10"71). Sui 200, invece, la strada di Daphne Schippers è tutt'altro che spianata: la statunitense Tori Bowie sembra destinata ad assumere il ruolo di atleta da battere.

L'idolo di casa e le 'gazzelle'

L'idolo di casa, Mo Farah, è il re del mezzofondo mondiale e punta a conquistare dinanzi ai suoi connazionali la doppietta sui 10.000 e 5.000 metri che fu già sua alle Olimpiadi di Rio dello scorso anno. Potrebbe essere il suo ultimo acuto, considerati i 34 anni compiuti lo scorso marzo. In campo femminile sono molto attese le 'gazzelle' d'Etiopia, Almaz Ayana e Genzebe Dibaba. La prima, campionessa olimpica e primastista mondiale dei 10.000 metri, va a caccia del 'double' 10.000-5.000: su quest'ultima distanza è la campionessa mondiale in carica, mentre ai Giochi Olimpici fu 'soltanto' terza. Tra le favorite al via dei 5.000 metri anche Genzebe Dibaba, la 26enne mezzofondista che fu terza due anni fa a Pechino.

La specialità che la vede regina è però quella dei 1.500 metri di cui detiene il record mondiale. La kermesse londinese potrebbe inoltre essere l'ultima vetrina per Tirunesh Dibaba, sorella maggiore di Genzebe. La 32enne, tre volte olimpionica e cinque volte iridata, sarà al via nei 10.000 metri.

Le altre sfide

Passando in rassegna alcune delle gare più interessanti, fari puntati sul salto con l'asta maschile dove il grande favorito sembra lo statunitense Sam Kendriks, l'unico ad aver raggiunto nel 2017 la misura dei 6 metri. Il francese Renaud Lavillenie, primatista mondiale con la misura di 6,16, quest'anno si è fermato a 5,87. Sfida a tre sugli 800 metri donne, favorite sono la sudafricana Caster Semenya, la burundese Francine Nyonsaba e la keniota Margaret Wambui.

I 100 ostacoli vedono nel ruolo di atleta da battere la statunitense Kendra Harrison, primatista mondiale con il tempo di 12"20. Infine il lancio del giavellotto, con il duello tutto tedesco tra Thomas Rohler e Johannes Vetter.

Qui casa Italia

Inutile dire che speranze di un titolo mondiale che manca all'atletica italiana dal 2003, dai campionati di Parigi in cui Giuseppe Gibilisco vinse l'oro nel salto con l'asta, sono tutte sulle spalle di Gianmarco Tamberi. La sfortuna gli ha impedito di partecipare alle Olimpiadi dello scorso anno. Ora Tamberi punta quantomeno al podio nella gara di salto in alto maschile. Il suo personale è di 2,39, sei cm in meno del record mondiale di Javier Sotomayor vecchio di 24 anni.

Quest'anno ha saltato fino a 2,28 metri, misura modesta per ambire al gradino più alto, ma si punta soprattutto sulla sua grinta e la voglia di rivalsa dopo l'infortunio. Le migliori prestazioni del 2017 sono state quelle del qatariota Mutaz Essa Barshim con 2,38, seguito dal polacco Mateusz Przybylko (2,35) e dal russo Danil Lisenko (2,34) che gareggerà da indipendente. Il canadese Derek Drouin ha raggiunto i 2,33 metri, un cm in meno rispetto alla misura che due anni fa gli valse il titolo mondiale. In ottica podio, tra gli italiani sono da tenere d'occhio la saltatrice in alto Alessia Trost e le marciatrici Antonella Palmisano ed Eleonora Giorgi.