Le prove libere del venerdì tenutesi sul circuito dell'Hungaroring hanno visto svettare su tutti il pilota della Red Bull Racing Daniel Ricciardo, in tutte e due le sessioni, con tempi simili, rispettivamente di 1'18.486 e 1'18.455. Gli aggiornamenti montati sulla sua RB13, uniti al layout tortuoso della pista, hanno mostrato la casa austriaca in vantaggio sui concorrenti, con una tenuta di strada migliore rispetto alle macchine avversarie, e una migliore direzionalità nei cambi di direzione, segno di un setup indovinato e di una buona efficienza dell'aerodinamica, oltre naturalmente a un miglior sfruttamento dei pneumatici, caratteristica quest'ultima fondamentale data l'importanza che la finestra di utilizzo delle gomme ha assunto sempre di più negli ultimi anni.

In realtà, la marcia di avvicinamento alle posizioni di vertice da parte dei lattinari è cominciata già da qualche tempo, con un Ricciardo sempre piuttosto consistente, mentre il compagno di scuderia, il giovane talento Max Verstappen, sta raccogliendo meno soprattutto per qualche problema di affidabilità di troppo che ha colpito la sua monoposto, e per un po' di sfortuna in un paio di incidenti innescati da altri piloti.

C'è da considerare che le principali contendenti al titolo in questo momento, Mercedes e Ferrari, che stanno offrendo una lotta sin qui equilibrata, sia sul piano tecnico che di fortune e sfortune che si sono alternate tra le une e le altre, hanno dato l'impressione di non avere spinto al massimo, preferendo lavorare sui setup e sulla comprensione del comportamento delle gomme, portando avanti un lavoro certamente più funzionale alla gara.

Segue Sebastian Vettel che ha fissato il suo miglior tempo in 1'18.638, raggiungendo la seconda posizione con una Ferrari un po' rivista nelle soluzioni aerodinamiche, a poco meno di due decimi dalla prima delle Red Bull, riuscendo a trovare un migliore assetto dopo che nelle prove mattutine aveva sofferto un po' con un setup approssimativo.

Bottas su Mercedes segue a brevissima distanza, suo il tempo di 1'18.656, e la dimostrazione di un feeling in crescendo con la nuova macchina e la nuova squadra. L'altro finlandese, Kimi Raikkonen, su Ferrari, segue quarto con il tempo di 1'18.755 e avendo fatto segnare il secondo tempo nelle prove del mattino in 1'18.720, tempi molto simili, a dimostrazione forse di una pista ancora "green", un termine usato dagli inglesi per descrivere una pista sporca e poco gommata.

Raikkonen sta apparendo in costante crescita rispetto alla prima parte di campionato un po' opaca, nonostante qualche noia tecnica che lo ha tenuto a lungo fermo ai box, e una configurazione non aggiornata (a differenza di quella di Vettel), ha comunque mostrato un buon passo e la conferma di non essere campione del mondo per caso.

Lewis Hamilton, l'alfiere della Mercedes con 1'18.779 si è assicurato la quinta piazza, tuttavia è doveroso segnalare che ha ottenuto il tempo con una mescola diversa, la gomma gialla, più dura rispetto ai suoi diretti concorrenti, e quindi meno prestazionale, non riuscendo - o non volendo mostrare - un potenziale ben maggiore quale quello offerto dalle gomme a banda rossa, più morbide e certamente più veloci.

L'Olandese volante Max Verstappen, sulla seconda Red Bull è sesto con il tempo di 1'18.951 e ha mostrato una guida nervosa e sempre al limite su una monoposto che sembrava lontana parente a quella guidata da Riccardo, forse difficoltà di setup, certamente per una guida troppo aggressiva che mette alla frusta le gomme, e denotando e senza upgrade rispetto al compagno di box.

Per la verità, una giornata di prove difficile un po' per tutti, in cui si sono viste parecchie sbavature da parte dei piloti, molte correzioni e tanti team radio con lamentele di sottosterzo reiterate. C'è stata qualche uscita di pista e tre incidenti (le Sauber, prima con Giovinazzi nella prima sessione e poi con Werlhein nella seconda, entrambi usciti alla stessa curva per perdita di aderenza del retrotreno, nonché Palmer con la Renault, protagonista di un momento difficile in seno alla squadra, offuscato dal miglior rendimento del compagno di casacca), indice di una pista con caratteristiche di aderenza non ottimali.

D'altronde è dai tempi delle battaglie di Senna e Mansell o del sorpasso in derapata di Piquet dell'87 che questa pista mette a dura prova le abilità dei piloti, soprattutto per lo sporco e per un asfalto che tende a gommarsi più lentamente rispetto ad altre piste. La pista ungherese non è notoriamente una pista di motore e storicamente ha sempre offerto delle gare interessanti, c'è quindi fiducia nel fatto che nonostante la difficoltà nei sorpassi si possa assistere a una bella gara domenica.

Gli altri

Al settimo posto un sempre consistente Nico Hulkenberg è riuscito a tenere in pista la sua Renault con dei numeri in controsterzo per compensare le scodate, mostrando come sempre un gran talento anche alla guida una vettura certamente non perfetta ed umiliando ancora una volta il povero Palmer che con la stessa macchina è ancora a zero punti in classifica.

Fernando Alonso su McLaren/Honda, autore del giro migliore in 1'19.815, conferma la sua classe di pilota esperto e combattente che viene fuori in tutti quei momenti in cui che caratteristiche del circuito rendono possibile mostrare le abilità del pilota più che la potenza del motore. Carlos Sainz Jr., l'altro spagnolo in griglia, in forza alla Toro Rosso, nono, centra la top ten il che non è affatto male per la scuderia satellite di Red Bull.

Stoffel Vandoorne, il compagno di Alonso alla McLaren, chiude la top ten con 1'19.909, confermando ancora una volta delle buone doti di guida, anche su una macchina in crisi di potenza per via dei problemi da cui sono afflitte le power unit Honda che non riescono a garantire una potenza sufficiente senza soffrire gravi problemi di affidabilità.

Il giovane francese Esteban Ocon della Force India si mette dietro un osso duro come il compagno di squadra Sergio Perez, proseguendo nel migliore dei modi il suo percorso di maturazione nella massima serie motoristica a quattro ruote.

Daniil Kvyat è tredicesimo con la Toro Rosso, ad oltre due secondi dalla vetta, forse preda di un po' di insicurezza non essendo ancora stato confermato per il prossimo anno, dopo avere subito lo smacco dalla Red Bull, o meglio su consiglio del superconsulente Marko, di una retrocessione dalla casa madre appunto alla Toro Rosso, in favore di Max Verstappen. Lance Stroll, un altro rookie che su Williams sta piano piano convincendo gli addetti ai lavori, è riuscito a tenersi dietro il veterano compagno di scuderia Felipe Massa il quale è stato protagonista di un turno di prove complicato, con problemi di assetto e qualche uscita di pista senza conseguenze.

Su Jolyon Palmer, autore di un incidente che ha provocato la bandiera rossa, pesa sicuramente la pressione per avere finora deluso i vertici della scuderia con prove opache e, anche grazie al test previsto con la Renault di Robert Kubica, l'inglese non dormirà sogni tranquilli fino alla fine della stagione, a meno che riesca in qualche sorprendente exploit.

Kevin Magnussen e Romain Grosjean con la Haas motorizzata Ferrari appaiono condizionati da problemi di aderenza e di guidabilità, probabilmente il telaio Dallara di quest'anno non è altrettanto efficace come quello della stagione di esordio della scuderia, sebbene una volta uscito Gutierrez il bottino di punti a questo punto sia quasi quello raggiunto alla fine della scorsa stagione.

Marcus Ericsson e Pascal Wehrlein su Sauber, chiudono la classifica, penalizzati da una power unit Ferrari non aggiornata ma che grazie all'arrivo del nuovo team principal Vasseur, il quale non ha confermato il precontratto stipulato con la la Honda dalla uscente Monisha Kaltenborn per la fornitura dei propulsori, confermando invece la partnership tecnica con la Ferrari per un contratto di fornitura di power unit di ultima generazione simile a quello in essere con la Haas, a partire dal prossimo anno, possono sperare in un'evoluzione tecnica che darà nuovo lustro alla scuderia fondata da Peter Sauber che è stata la fucina in cui hanno fatto le ossa diversi talenti della Formula Uno attuale. Quasi certamente il record stabilito in gara nel 2004 da Rubens Barrichello con quella Ferrari da Mondiale verrà finalmente superato dalle vetture di quest'anno.

Non resta che aspettare le prove libere 3 alle 11:00 di domani e soprattutto le qualifiche alle 14:00 per conoscere la griglia di partenza. Le qualifiche e la gara saranno trasmesse in diretta TV dai canali Sky Sport.