Dopo le polemiche dei giorni scorsi che hanno visto Malignaggi abbandonare il training camp di McGregor per divergenze sulla gestione mediatica delle sessioni di sparring, in queste ultime ore è arrivata una dichiarazione di Mayweather, il quale ha confessato di non sentirsi più quello di qualche anno fa, e che per questo motivo il lottatore irlandese potrebbe ottenere una storica ed inaspettata vittoria.

Le dichiarazioni ad ESPN

Ai microfoni di ESPN, il pugile americano ha rivelato che "le differenze fisiche dimostrano che, sulla carta, il combattimento pende in favore di Mcgregor", aggiungendo inoltre che i 40 anni sulla sua carta d'identità cominciano a farsi sentire, e che gli 11 anni di differenza tra i due atleti testimoniano un gap importante: "Lui è più giovane, è più alto, ha un allungo maggiore (la lunghezza delle braccia, ndr) e la giovinezza è dalla sua parte".

Mayweather ha anche precisato che il fatto di "essere rimasto fuori dal ring per un paio d'anni, e per quanto dimostrano le caratteristiche del mio avversario, sulla carta il favorito rimane McGregor". Alla successiva domanda di un cronista su come sta impostando tatticamente il match, il pugile è stato categorico: "questo non può essere un combattimento sulla difensiva. Dovrò portarmi avanti. È qualcosa che sento di dovere al pubblico rispetto a quanto accaduto con Pacquiao", riferendosi al fatto che, in quell'occasione, portò avanti il match con 12 round di difesa, puntando a neutralizzare l'avanzata del pugile filippino. "Il pubblico non rimase soddisfatto di quel combattimento, ma lo rimarrà per questo".

La strategia di Mayweather

Per gli addetti ai lavori, le dichiarazioni del miglior pugile "pound for pound" suonano più come un tentativo di battaglia psicologica, piuttosto che come una reale dichiarazione di resa ancor prima di salire sul ring di Las Vegas. Infatti, vista l'estrema sicurezza dimostrata più volte da McGregor, che in più di un'occasione ha sottolineato di non avere alcun dubbio sulla sua vittoria, le rivelazioni di Mayweather potrebbero essere intese come un tentativo di farsi sottovalutare.

Può sembrare una strategia paradossale ma, essendo la prima volta in 49 incontri finora disputati che l'atleta statunitense si dimostra così pessimista, soprattutto nei confronti di un avversario che sarà al primo incontro professionistico nella boxe, si può intuire più facilmente come questa possa realmente rappresentare una strategia per indebolire la preparazione psicologica del rivale.

Scenari futuri

Nel frattempo Saul "Canelo" Alvarez, che si sta allenando per un altro grandissimo match contro Golovkin, in programma il 16 settembre a Las Vegas, rispondendo ad alcuni giornalisti sull'incontro tra Mayweather e McGregor, si è detto pronto a considerare tutte le possibilità nel caso in cui l'irlandese dovesse vincere: "Se il miracolo accade veramente, allora avremo sicuramente una conversazione in merito. Sempre se il miracolo accade ovviamente - ha aggiunto il pugile messicano - ma dubito fortemente che McGregor possa battere Mayweather".

Appuntamento, dunque, alla notte del 26 agosto per conoscere il futuro prossimo della boxe che, mai come in questi ultimi mesi, sembra essere ritornata alla ribalta.