Della vittoria di Lars Boom nella quinta tappa del BinckBank Tour resterà più il gestaccio con cui ha attraversato la linea del traguardo che una nota tecnica. Il corridore olandese è sfuggito alla presa del gruppetto dei migliori, selezionato dalle tante piccole asperità della parte finale della corsa, ed è riuscito a concludere vittoriosamente con un ristretto margine su Sagan e compagnia. Ma quel gesto dell’ombrello con cui si è sfogato all’arrivo ha fatto passare in secondo piano la bella azione agonistica. Boom ha preferito glissare quando è stato interpellato dai giornalisti a proposito del suo atteggiamento, ma alla base di tutto ci sarebbero le decisioni della squadra in vista della Vuelta Espana.

Boom, bella corsa e brutto gesto

La quinta tappa del BinckBank Tour è stata scoppiettante, con un continuo su e giù per le brevi cote olandesi che ha frastagliato il gruppo. Nel finale sono rimasti davanti solo una quindicina di corridori, senza il leader della classifica generale Stefan Kung, affaticato anche da un lungo inseguimento dopo una foratura. Peter Sagan è diventato il punto di riferimento nel gruppetto dei migliori: il Campione del Mondo ha dovuto inseguire i vari tentativi di scatto, finché ha lasciato andare Lars Boom. Il corridore olandese ha sfruttato il momento di incertezza del gruppetto e le sue doti di passista per guadagnare un piccolo spazio che ha difeso fin sul traguardo, arrivando con 3’’ su Sagan, Van Avermaet e gli altri big.

Una bella vittoria, che mancava da due anni per Boom, che però ha voluto festeggiarla in maniera colorita per non dire oltraggiosa, con un clamoroso gesto dell’ombrello proprio mentre tagliava il traguardo.

Due anni senza grandi giri

Ovviamente i tanti giornalisti presenti alla corsa hanno cercato di capire con chi ce l’avesse Lars Boom per quel gesto rabbioso.

Il corridore si è limitato a dire che ‘coloro ai quali è destinato ne conoscono il motivo”. Il quotidiano olandese De Telegraaf è riuscito a fare chiarezza sulla vicenda. Giovedì sera la Lotto NL Jumbo ha comunicato a Boom che non avrebbe fatto parte della formazione per la Vuelta Espana. Per il corridore olandese è stato evidentemente un brutto colpo, visto che per il secondo anno consecutivo è rimasto così senza nessuna convocazione per i grandi giri. Ci sarebbe proprio questa scelta della squadra di escluderlo dalla Vuelta alla base del gestaccio rabbioso di Boom.