L'Italia si consola con una medaglietta di bronzo, quella di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia. Una soddifazione personale per la 26enne atleta pugliese che certamente non salva la spedizione azzurra ai Mondiali di atletica 2017, tra i peggiori di sempre per i portacolori italiani nella storia della rassegna iridata iniziata nel 1983.
Il bronzo dopo la squalifica della cinese Xiuzhi Lyu
Quello di Antonella Palmisano è un miglioramento progressivo. La marciatrice delle Fiamme Gialle era arrivata quinta due anni fa ai Mondiali di Pechino e quarta lo scorso anno ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.
In realtà stava per tagliare il traguardo come quarta classificata anche a Londra con una prestazione certamente di alto livello, visto che con il tempo di 1h26'36" ha battuto di ben 1'15" il suo primato personale. Ad una ventina di metri dall'arrivo, però, è arrivata la squalifica per la cinese Xiuzhi Lyu (bronzo lo scorso anno in Brasile) che ha consegnato il bronzo alla tarantina. L'oro è finito sul collo dell'altra cinese, Jayu Yang, che ha concluso la prova in 1h26'18", precedendo la messicana Guadalupe Gonzalez. Riguardo alle altre italiana in gara, discrete le prestazioni di Eleonora Giorgi e Valentina Trapletti arrivate, rispettivamente, in 14esima e 15esima piazza.
Il magro bottino azzurro
Il nostro risultato ai Mondiali di atletica 2017 è, pertanto, tra i peggiori di sempre. Un solo finalista all'interno dello stadio, il martellista Marco Lingua, poi cinque semifinalisti: Davide Re sui 400 metri, José Bencosme sui 400 ostacoli, Ayomide Folorunso e Yadisleidy Pedroso nei 400 ostacoli donne, Filippo Tortu sui 200 metri. A questi va aggiunto il sesto posto di Daniele Meucci nella maratona. Uno scenario invero povero, anche se in termini di medaglie grazie alla Palmisano abbiamo fatto meglio sia della rassegna iridata di Pechino 2015, sia delle Olimpiadi di Rio, dove la casella medaglie era rimasta desolatamente vuota.