Alla quinta tappa sono iniziati gli arrivi più tipici della Vuelta Espana, quelli posti in cima a salite brevi ma con pendenze da rampa di garage. La corsa si è decisa con una fuga da lontano che ha premiato l’aggressività di Alexey Lutsenko. I big si sono confrontati in un testa a testa che ha visto Fabio Aru e soprattutto Vincenzo Nibali in difficoltà. Si è rivisto un Contador molto reattivo, si è confermato Chaves, ma soprattutto Chris Froome ha allungato in classifica generale rafforzando la sua leadership.

Vuelta Espana, 17 in fuga

Con un percorso molto accidentato e il finale su una ripida salita di 3 km, il percorso della quinta tappa della Vuelta Espana si presentava adatto anche ad una fuga da lontano.

Ed in effetti n molti hanno provato ad attaccare nelle fasi iniziali per costruirsi un’opportunità di vittoria. Alla fine se ne sono andati in 17, tra cui Alaphilippe, Lutsenko, Villella, Gougeard e Mohoric. Il gruppo ha lasciato fare e così la corsa si è spezzata in due, con il gruppetto dei battistrada che ha potuto giocarsi la tappa, compresi quei corridori che si erano inseriti per essere da eventuale punto d’appoggio per i capitani. Dopo aver superato un Gpm di 2° categoria a 50 km dall’arrivo Marco Haller ha cercato di anticipare i compagni di fuga essendo battuto in salita. Il gruppetto si è così frazionato, con un Alaphilippe nervosissimo, e alla fine solo Lutsenko è riuscito a sganciarsi e riportarsi sull’austriaco al comando.

Lutsenko ha dato grande spinta al tentativo nonostante i tanti chilometri da percorrere, ed ha ricevuto un buon sostegno anche da Haller, che poi sulla salita finale si è dovuto subito arrendere. Lutsenko ha gestito bene lo sforzo e i 40 secondi di vantaggio, e il bravo Kudus non ha potuto fare altro che accontentarsi del secondo posto davanti a Soler e Mohoric.

Aru e Nibali in difficoltà

L’altra corsa, quella degli uomini di classifica, è durata lo spazio di 3 km, quelli della durissima rampa finale, ma è stata molto intensa.

La Sky ha forzato il ritmo con un Gianni Moscon formato super. Il giovane trentino ha sbriciolato il gruppo, mettendo in difficoltà anche Aru e Nibali, che non hanno saputo reagire ad una sollecitazione così violenta. Si è rivisto invece un Contador particolarmente brillante e reattivo e quando Chris Froome ha provato ad allungare nelle ultime centinaia di metri lo spagnolo è stato l’unico a tenere insieme a Esteban Chaves e Michael Woods.

Froome non è riuscito a scrollarsi tutti di dosso, ma ha guadagnato su quasi tutti gli avversari più pericolosi.

Van Garderen ha perso 8’’, Aru 11’’, Nibali 28’’ e quasi un minuto su un Bardet oggi molto appannato. Froome e la Sky hanno così confermato le buone impressioni di Andorra e ora il campione britannico guida la classifica con 10’’ su Van Garderen, 11’’ su Chaves, mentre Nibali scende a 36’’ e Aru a 49’’.