Una giornata da incorniciare quella di ieri per Steve Cummings, il corridore su strada e pista della Dimension Data che ieri ha conquistato la prima tappa del Giro di Toscana. Una soddisfazione dopo l'amara delusione scaturita dall'esclusione della rosa di nazionali della suo Paese, la Gran Bretagna, che hanno disputato il Mondiale di Bergen appena conclusosi.
Cummings, che in questa stagione si è laureato campione britannico sia a cronometro che su strada, non ha nascosto di non aver preso benissimo questa decisione dell'head coach Iain Dyer che ha depennato dalla lista dei partenti per Bergen (dove la Nazionale britannica ha conquistato un onorevole quinto posto allo sprint con Ben Swift) anche Mark Cavendish (ancora non al 100% dopo la caduta al Tour de France di quest'anno) e Geraint Thomas.
Il corridore britannico perciò, subito dopo la vittoria di tappa al Giro della Toscana, ne ha approfittato per togliersi qualche sassolino dallo scarponcino e per regalare all'Italia una inattesa e forse involontaria dichiarazione di stima.
Steve Cummings: "Si, ho pianto per il Mondiale di Bergen. Ma ora penso a Il Lombardia"
Intervista da CyclingNews Cummings ha confermato il fatto che la frustrazione di vedere un percorso come quello di Bergen adatto alle sue caratteristiche lo abbia spinto alle lacrime (come conferma anche la Gazzetta dello Sport) e di come questa amarezza lo abbia persuaso e spronato ulteriormente a cercare una vittoria in più prima del finale di stagione, "lo devo al mio corpo, alla mia mente e al team".
Tuttavia, nonostante la delusione di non essere chiamato nella selezione britannica l'unica cosa da fare era quella di "andare avanti" considerando il fatto che Steve Cummings si sente in buona condizione come ha dimostrato nelle gare in Canada. L'obiettivo è Il Lombardia, la Classica Monumento che conclude l'anno ciclistico su strada e che in vista del quale dichiara di sentirsi "al 95%, perciò devo guadagnare altri cinque punti in più se voglio essere davvero competitivo".
E a proposito dell'Italia, ha colto l'occasione per rivelare come si sente più vicino al nostro modo di essere che a quello britannico. Parlando del suo trionfo nella prima tappa del Giro di Toscana, sempre ai microfoni di CyclingNews, ha ammesso: "Ero molto provato emotivamente dopo la vittoria [...] Non so perché, ma penso di ricevere molto più rispetto da parte degli italiani, come se mi capissero.
Il sistema britannico è molto efficiente e foriero di risultati ma è anche molto più distaccato alle volte e forse io sono caratterialmente più aperto. Intraprendo le gare con l'istinto, come le vedo. A volte è come se non importasse come vinco o ciò che vinco, per qualcuno non è mai abbastanza".
Al netto di qualche stereotipo legato ai due Paesi, pare ovvio che Steve Cummings lanci una piccola frecciatina rivolta alla British Cycling. Segno di un rapporto che con il corridore si è incrinato definitivamente o ci saranno i margini per ricucire lo strappo? In ogni caso per Steve Cummings, che ha rinnovato con il suo team, la Dimension Data, la priorità adesso è concludere al meglio la stagione. Magari in Lombardia, in quell'Italia che lo comprende più di altri.