Ad un mese dalla notizia bomba della positività di Chris Froome al salbutamolo, il mondo del Ciclismo è ancora in attesa di sapere come e quando si potrà concludere il caso. Da corridori, dirigenti ed ex campioni sono arrivate tante e diverse prese di posizione in queste settimane, ma nessuna così senza filtri come quella fornita da Tim Wellens. Il corridore della Lotto Soudal ha dato un’idea chiara e dall’interno del gruppo rispetto all’uso degli inalatori, dei prodotti contro l’asma e di tutti quei farmaci che rientrano in una sorta di zona grigia tra doping e antidoping, sottolineando la sua condotta senza compromessi.

Wellens: ‘Se la gente sapesse quanti usano gli inalatori…’

In un’intervista all’emittente belga RTBF Tim Wellens ha confermato da dentro al gruppo una realtà che in molti sospettavano. Il corridore della Lotto Soudal, vincitore di una tappa al Giro d’Italia 2016, ha rotto ipocrisie e omertà per denunciare l’abuso di farmaci che ufficialmente vengono utilizzati per curare dei problemi di salute. “Se la gente sapesse quanti corridori usano gli inalatori…un numero enorme” ha raccontato Wellens, che invece ha detto un fermo no quando gli è stato proposto di fare altrettanto. “A volte provo un certo disagio nei bronchi, so che con uno spruzzo dell’inalatore posso aumentare del 7-8% la capacità respiratoria.

I medici mi hanno detto che avrei potuto usare l’inalatore senza certificato, ma io sono contrario, non voglio migliorare la mia respirazione del 7% in quel modo. E poi penso che quando si comincia con un inalatore dopo non si riesce più a vivere senza” ha spiegato il corridore belga. “Mi rifiuto di essere dipendente da questa roba, sono contrario, anche se in tanti lo usano” ha aggiunto Wellens.

Un esempio o uno stupido?

Wellens ha raccontato anche alcuni episodi per confermare il suo atteggiamento senza mezzi termini per tutto quello che rientra nella zona grigia a metà strada tra doping e antidoping. Al Tour de France 2016 il corridore belga avrebbe avuto bisogno di un farmaco a base di cortisone per curare un’allergia, un prodotto a cui avrebbe potuto fare ricorso con un normale certificato di esenzione a scopo terapeutico.

Wellens però rifiutò di chiedere quell’esenzione e si ritirò dal Tour, dimostrando la sua piena coerenza. “Dovrebbe essere tutto o bianco o nero. Sappiamo bene che il cortisone, che è in una zona grigia, offre molti benefici. A volte non se ne può fare a meno perché si è malati, ma si può sempre decidere di fermarsi. Mi preoccupa vedere i corridori che usano queste esenzioni, io non l’ho mai fatto” ha spiegato Wellens, il cui modo di fare così integerrimo viene giudicato in maniera opposta. “La maggior parte della gente mi dice chapeau, ma c’è anche chi mi dà dello stupido perché non uso certi prodotti. Ma io non me ne pentirò mai: posso guardarmi allo specchio ed ho già ottenuto 16 bellissime vittorie” ha concluso Wellens.