Sono passati più di trentasette anni da quell'agosto dell'ottantuno che vide i natali di Roger Federer. Il tennista più titolato di sempre, uno che ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Apprezzato da tutti dentro quanto fuori il campo, avversari compresi. Bé uno così avrebbe potuto appendere la racchetta al chiodo già da qualche anno felice e soddisfatto di tutto quello che ha ottenuto. E invece no, fra moltissimi alti e pochi bassi, la carriera di questo alieno dello sport marcia spedita come un rullo compressore e oggi a farne le spese è stato Chung Hyeon, giovane leone, che ha dovuto cedere il passo, almeno per adesso, al "vecchio" e indomito campione.

Il 24enne coreano è stato sbriciolato dallo svizzero in poco meno di due ore con un perentorio 6-1, 5-2 (Il coreano ha accusato un problema al piede sinistro nel corso del secondo set) che lascia poco margine di spiegazione sul match odierno. L'enorme classe dell'elvetico il suo serve and volley, giocato come un maestro di altri tempi, ha martellato per tutto l'incontro il povero malcapitato Chung. Il giovane asiatico non ha provato nemmeno ad opporsi ad uno straripante Federer, che, come una perfetta macchina da calcolo, non ha lasciato nulla al caso. Già perché a trentasette anni suonati sciorinare un canovaccio di colpi ormai persi nei ricordi di pochi non è un caso. Ma la riprova, se ancora ce ne dovesse essere bisogno, della magnificenza di questo atleta che riconcilia con lo sport.

Eterno King Roger

Quello di oggi fra Federer e Chung, che è valso la finale degli Australian Open è stato a tutti gli effetti uno scontro generazionale: da un lato il miglior giocatore di questa epoca, dall'altro una delle più belle promesse del tennis che verrà. Sua maestà King Roger si è presentato in campo come fosse l'ultimo paggio di corte.

Con l'umiltà che solo i grandi hanno. Federer è il giocatore che è stato più a lungo il numero uno al mondo, sia come totale di settimane in vetta all'ATP (302), sia per il totale di settimane consecutive (237, dal 2 febbraio 2004 al 17 agosto 2008). Non serve aggiungere altri dati statistici per consacrare l'ennesima finale di un torneo del grande Slam per il giocatore più forte di sempre.

La stagione del tennis mondiale riparte e ricomincia come ci eravamo lasciati, con uno splendido Roger Federer che regala magie in campo e grande morale fuori. Un principe dello sport che non finisce mai di stupire e che, anzi, a trentasette primavere suonate si diverte a dare lezioni di tennis a giovani rampanti che ancora hanno molto da imparare da uno che da anni fa alzare in piedi il pubblico per le sue straordinarie giocate.