Nazarè, Portogallo

Il surfista professionista Hugo Vau, classe 1977, 41 anni il prossimo aprile, portoghese d'origine, riesce a domare l’onda delle onde rinominata dagli esperti del settore “Big Mama”.

Nell’attesa delle misurazioni ufficiali, si parla di più di 35 metri di altezza, l'impresa dell’atleta portoghese sembra destinata ad entrare nella storia del surf. Se l’altezza venisse confermata Vau entrerebbe a pieno titolo infatti nel Guinness dei primati surclassando il leggendario statunitense Garrett McNamara, specialista della disciplina.

Nel 2013, McNamara stabilisce il record del mondo di surf estermo (Extreme Waterman Challenge), cavalcando un’onda di circa 27 metri d’altezza.

Lo statunitense, campione di lungo corso ha dichiarato, complimentandosi con il collega portoghese, che l’onda domata “è stata la più grande di sempre” ed ha continuato dicendo che a vincere sono state tanta tecnica e lavoro di squadra.

Nel frattempo Hugo Vau, ringrazia la sua squadra composta dai surfer Alex Botelho e Marcelo Luna ed il fotografo Jorge Leal che ha tenuto a spiegare che non esiste un metodo scientifico per misurare le onde: di solito comunque viene calcolata la dimensione dell’onda in base all’altezza del surfista.

All'appuntamento erano presenti anche due surfer italiani: Francisco Porcella e Alessandro Marcianò. L’attuale detentore del record mondiale è il surfer Steudtner, 31 anni, tedesco che ha cavalcato l'11 febbraio 2017 un'onda alta 25 metri.

La baia

La baia di Nazarè, borgo di pescatori, si trova a circa 30 chilometri a nord da Lisbona, sorge nella regione dell’estremadura, nel Portogallo centrale. Dominata da un gigantesco promontorio a picco sul mare, la pittoresca cittadina, si divide in tre quartieri: Sitio, il promontorio, Pederneira e come ci suggerisce lo stesso nome: Praia do Norte, la spiaggia leggendaria per i surfisti più estremi, diventata famosa in tutto il mondo grazie alle sue particolari peculiarità morfologiche.

Il fenomeno delle onde giganti

Sotto la rupe alta 320 metri, l’oceano riesce a creare dei veri e propri muri d’acqua che sfiorano i 30 metri di altezza, questo è dovuto all’effetto del Canyon di Nazare, un canyon sottomarino profondo 5000 metri che si estende per 230 km davanti alla rupe, permettendo così all’acqua di caricarsi prima di scagliarsi sulla costa.

La potenza con la quale l’oceano convoglia Playa de Nord, porta, nei mesi invernali, ogni anno surfer di tutto il mondo a sfidare questi giganti d’acqua.

Le onde si formano principalmente per effetto del vento e della circolazione atmosferica, nelle zone aperte, oceano e mare, possono avere varie lunghezze ed altezze, quando raggiungono la costa la massa d'acqua trasportata dall’onda incontra i fondali più bassi iniziando così ad impennarsi con tutta la sua forza. Ci sono luoghi al mondo che per caratteristiche fisiche regalano onde stratosferiche. Vengono definite onde gigantesche le onde che superano i 6,20 metri. A causa della pericolosità delle condizioni atmosferiche in cui si gareggia, questa disciplina estrema è a esclusivo appannaggio di atleti esperti.

Molto frequenti sono stati gli incidenti, talvolta con esiti mortali, come il caso di Mark Foo nel Mavericks e di Malik Joyeux nel Banzai Pipeline.

Per surfare onde di questa portata si utilizza una tavola detta “gun”, per la sua forma molto affusolata, la sua lunghezza può arrivare fino a 3,5 metri.