Dopo le notizie circolate tra la fine del 2017 ed i primi giorni del nuovo anno, che parlavano di una delibera del CONI che riconosceva lo Yoga nel proprio registro delle Discipline sportive, arrivano ora le giuste e doverose precisazioni.

Stando alle recenti informazioni il CONI non ha accora riconosciuto ufficialmente lo yoga, ma non lo ha nemmeno escluso. Insomma, vive ancora in una sorta di limbo navigando a vista, anche se la riva più vicina è certamente quella dell’ammissibilità al registro delle attività promosse da Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche.

Il comunicato del CONI delle scorse ore

Questo il comunicato diffuso dalla stessa istituzione guidata da Giovanni Malagò nella giornata del 4 Gennaio 2018 e reperibile sul suo sito web: "Il CONI precisa che, nonostante non sia disciplinato da nessuna Federazione Internazionale riconosciuta dal CIO, si è attivato facendo in modo che alcune Federazioni Sportive Nazionali, tra cui la FederGinnastica e la FederPesistica, considerino lo yoga come “attività propedeutica” alle discipline di competenza".

Questo cosa vuol dire? Significa che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano attualmente identifica lo Yoga come “propedeutico”, ovvero preparatorio, ad altre discipline e per questo motivo non necessita il suo inserimento nell’elenco degli sport riconosciuti.

Nello scorso mese di Luglio Malagò aveva anticipato che si sarebbero effettuate le necessarie verifiche con il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale. Una sorta di impegno affinché lo Yoga potesse fregiarsi del titolo di disciplina sportiva a pieno merito. Ora, l’impegno non è stato disatteso, ma non si è comunque vista la commissione di studi che avrebbe dovuto valutare l’elenco complessivo delle discipline riconosciute.

Le attività per le associazioni di Yoga

Quindi? Come si dovranno muovere da oggi le associazioni che svolgono la loro attività nel mondo Yoga?

In attesa di ulteriori chiarimenti e di un pronunciamento definitivo che scacci ogni dubbio, un punto di partenza esiste: la possibilità di svolgere attività di Yoga come propedeutica, ovvero non come attività fine a se stessa, bensì di prospettiva.

Chiaramente si tratta di una sorta di gioco di parole o, come spesso accade nel nostro paese grazie ad una lingua come l’italiano che si presta spesso a più interpretazioni, di una lettura parziale di un problema generale. Interpretazione o meno, resta il fatto che lo Yoga si possa esercitare, ma le associazioni dovranno stare attente a tutti i distinguo del caso.

Tutto ciò in attesa di altri chiarimenti.