Il momento che tutti gli appassionati di Formula 1 stavano aspettando da mesi è arrivato. Infatti, dopo le presentazioni delle altre scuderie (alle 13 del 22 febbraio è stata svelata anche la nuova Mercedes), la Ferrari ha presentato la sua ultima creazione. La monoposto è stata battezzata SF71H, chiamata al riscatto dopo la stagione 2017 (cominciata benissimo e terminata piuttosto negativamente), tentando di strappare lo scettro di regina della competizione detenuto ormai da quattro anni di fila dalla Mercedes.

La rossa verrà affidata alle sapienti mani degli ormai esperti Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, i quali si sono presentati al lancio dell'auto in un ottimo stato di forma e con volti decisamente soddisfatti, ammirando con grande interesse la monoposto.

Ma andiamo a vedere insieme, nello specifico, le caratteristiche della neonata vettura italiana.

Un ritorno al passato

Rossa di nome e di fatto, dopo tanti anni (con l'abbandono dello sponsor Santander) la monoposto è tornata a sfoggiare una livrea quasi interamente rossa, con il bianco limitato alla sola pinna posteriore, e associato al classico tricolore italiano. È inedita, invece, la nuova striscia argento/grigia lungo tutta la scocca, associata alla fibra di carbonio che si può notare anche ad occhio nudo sul fondo dell'auto. Al contempo, permangono ancora dei dubbi circa la mancanza di sponsorizzazioni, soprattutto sui side-pod laterali e sull'alettone posteriore.

Aerodinamica conservativa ma evoluta

La SF71H, pur avendo un nuovo nome (e una nuova livrea), non è nient'altro che un'evoluzione della vettura che ha fatto così bene l'anno scorso. A Maranello hanno lavorato sodo per limare i punti deboli della precedente SF70H, puntando anche a migliorarne i punti di forza. Il direttore tecnico della scuderia Mattia Binotto, durante la presentazione ha ben illustrato i vari cambiamenti effettuati, a partire dal famoso e tanto criticato Halo, che ha costretto gli ingegneri a valutarne le implicazioni aerodinamiche e di peso (+9 kg).

Le modifiche più evidenti sono visibili nelle nuove pance molto rastremate, così come il fondo vettura, opportunamente rivisti per garantire un flusso d'aria più pulito lungo le fiancate. Per quanto concerne l'ala posteriore, si è intervenuti modificando il sistema di raffreddamento e rivedendo gli ingombri laterali. Le sospensioni mantengono l'ormai collaudato schema push-rod all'anteriore e il pull-rod al posteriore, ma puntando su un assetto maggiormente legato all'anteriore, definito "rake" (si vede distintamente nell'ultima foto della photogallery).

Motore potente ma affidabile?

Sì, perché dopo il finale di stagione dell'anno scorso, e dopo il cambio di regolamento (3 motori per 21 gare totali), le scuderie hanno dovuto ricercare sia la potenza, ma anche una certa affidabilità per evitare di incappare in fastidiose penalizzazioni sulla griglia di partenza. La Ferrari, dal canto suo, ha cercato di raggiungere la power unit Mercedes e gli agognati 1.000 cavalli per sfruttare al meglio le qualifiche.

Adesso la parola passerà alla pista e ai test invernali che si terranno dal 26 febbraio al 1 marzo a Barcellona.