Che il ciclismo e la bicicletta per molti diventino delle ossessioni non è un mistero: alcuni riescono a coltivare questa passione come "abitudine salutare", un hobby utile per staccare la spina, ad allontanarsi dalla routine lavorativa e a tenersi in forma con un po' di attività fisica; per altri, tuttavia, la bicicletta può sfociare nel patologico, una vera e propria malattia in cui il tempo dedicato alle due ruote è intervallato giusto da qualche ora dedicata al lavoro, allo studio o agli affetti, una relazione psicotica che inevitabilmente trascina all'interno di dinamiche poco adatte ad una convivenza "umana".

Il caso

Dalla Turchia arriva la manifestazione tangibile di quanto appena detto, una storia assurda e ancora in divenire, ma che può essere utile e suscitare qualche riflessione: i protagonisti, loro malgrado, sono un uomo ed una donna di Istanbul, convolati a nozze da circa due anni e che per privacy sono stati identificati come "coniugi Z.", Yagmur, lei, e Burak, lui.

Ma veniamo al dunque: la povera Yagmur è arrivata a chiedere il divorzio dal marito ed un risarcimento di 400.000 lire turche (circa 95.000 euro) come compenso per i "danni" subiti, motivando la richiesta con la smisurata ossessione del coniuge per la sua bicicletta, un'ossessione tale da arrivare ad alterare le condizione di salute fisica e psicologica della sventurata.

Rilasciando delle dichiarazioni alla stampa, la donna si è lanciata in uno sfogo: "Burak passa gran parte del suo tempo con la sua bicicletta, con lei ha un rapporto viscerale e sicuramente più intimo di quanto non lo abbia con me. Il soggiorno è diventato la sua officina in cui smonta e rimonta la bici, al centro c'è il supprto e tutto intorno i vari attrezzi."

"Non è un legame normale" ha aggiunto la donna, "sembra letteralmente innamorato del proprio mezzo, a tal punto da abbandonarmi, considerandomi quasi come un disturbo." La vicenda, che innegabilmente ha delle sfaccettature tragicomiche, è in realtà molto complessa perché in Turchia divorziare non è così semplice, di fatto non esistono "divorzi rapidi" e il procedimento coinvolge sempre un tribunale che per esprimersi lascia trascorrere molto tempo.

Nonostante la grande risonanza della vicenda, dal marito non è arrivato alcun tipo di smentita o precisazione e l'unica giustificazione che riusciamo a dare a questo silenzio... è che l'uomo sia ancora in compagnia della sua vera dolce metà.