Le immagini in bianco e nero di Zeno Colò e delle sue velocissime discese, la potenza devastante di Alberto Tomba, la classe di Deborah Compagnoni, la grinta di Stefania Belmondo e Manuela Di Centa. I Cinque Cerchi sulla neve, nella visione degli italiani, hanno i loro volti. Il 9 febbraio prendono il via le XXIII Olimpiadi invernali alle quali è stato dato un profondo significato politico. Non è una novità per la fiaccola di Olimpia che, nella sua tradizione antica, rappresenta più di ogni altro simbolo l'unione e la pace tra i popoli, nel nome dello sport.

Si svolgeranno nella contea di Pyeongchang, in Corea del Sud, a poca distanza dalla zona demilitarizzata più calda del pianeta. Al 38° parallelo la Guerra Fredda non è mai finita, ma le Olimpiadi hanno convinto anche il dittatore nordocoreano Kim Jong-un ad abbracciare la tregua e condividere un momento di distensione con i mai amati 'cugini' sudcoreani. Gli atleti in gara però non sono in Corea per fare politica, ma per portare a casa una medaglia ed in questo 2018 le speranze italiane di una buona Olimpiade ci sono tutte. Ad iniziare da due ragazze italiane che hanno davvero la possibilità di mettere al collo l'oro più prezioso.

Una valanga azzurra più rosa che mai

Lo sci alpino prova a rinverdire i fasti di un tempo e si affida alle donne veloci.

Le discesiste azzurre vanno fortissimo e la storica tripletta sul podio di Bad Kleinkirchheim non è stato che l'acuto più alto di una specialità nella quale l'Italia annovera un paio di veri fenomeni. Sofia Goggia e Federica Brignone sono le nostre atlete di punta e la prima è già nella storia. Stiamo parlando della sciatrice italiana che detiene il record nazionale di punti in una singola edizione di Coppa del Mondo ed anche di podi.

Estremamente poliedrica, è l'unica atleta azzurra ad averli ottenuti in quattro diverse discipline. La discesa libera ed il SuperG sono ovviamente le specialità in cui punta al suo primo alloro olimpico. Federica Brignone guarda invece alla prova di Slalom Gigante di cui è stata vice-campionessa mondiale nel 2011. Per lei complessivi 23 podi in Coppa del Mondo con 7 vittorie di cui quattro in Slalom Gigante, 2 in SuperG e 1 in combinata.

Da tenere d'occhio anche Nadia Fanchini, un'alltra sciatrice polivalente ed eclettica che disputerà in Corea del Sud la sua terza Olimpiade e gareggerà anche per la sorella Elena che sta disputando la sua gara più difficile contro una grave malattia. Un'altra veterana è certamente Johanna Schnarf che ai Giochi di Vancouver del 2010 fallì il podio per soli undici centesimi. Al debutto assoluto, infine, Marta Bassino, giovane (21 anni), talentuosa e con ampi margini di miglioramento. Tra gli uomini, le speranze di medaglia sono affidate principalmente a Peter Fil, reduce dai trionfi in tre Coppe del Mondo di disciplina (due volte quella di discesa ed una volta in combinata) e Dominik Paris, ancora giovane (28 anni) eppure alla sua terza Olimpiade: può dire la sua in discesa e SuperG così come l'esperto Christof Innerhofer, campione del mondo nel 2011 ed argento olimpico a Sochi quattro anni fa.

Per quanto riguarda i paletti stretti, i tempi d'oro di Alberto Tomba sono in archivio da un pezzo e l'unico italiano in grado di arrivare sul podio potrebbe essere il maturo Manfred Moellg: per lui sarà la quarta volta ai Giochi.

Gli azzurri sul ghiaccio: la 'fatina' ha ancora voglia di stupire

Su complessivi 121 atleti italiani che gareggeranno in Corea del Sud, 32 parteciperanno alle specialità sul ghiaccio. Nell'ultimo decennio la nostra rappresentativa in questo specifico teatro di competizione non è mai stata così numerosa. Saranno 11 in gara nel pattinaggio di figura, 9 in pista lunga, 5 nel curling e 7 nello short track. Nel primo caso c'è una Carolina Kostner più agguerrita che mai, con ancora tanta voglia di stupire.

La 'fatina' italiana compie 31 anni il prossimo 8 febbraio, praticamente alla vigilia dei Giochi ed è un'età piuttosto elevata in una specialità che vede sempre più ragazzine in gara. I Cinque Cerchi avevano rappresentato da sempre la 'maledizione' della sua carriera che l'aveva vista campionessa mondiale nel 2012 e cinque volte campionessa europea. Quattro anni fa a Sochi ha sfatato il suo personalissimo tabù, ottenendo un bronzo: saranno probabilmente le sue ultime Olimpiadi e l'intenzione è quella di congedarsi in grande stile, staremo a vedere. Nello short track la stella indiscussa è Arianna Fontana che, oltretutto, sarà la nostra portabandiera alla cerimonia inaugurale. Da Torino 2006 fino a Sochi 2014 ha conquistato un argento e due bronzi: quello ottenuto in staffetta a Torino fu da record considerato che con i suoi 15 anni e 314 giorni è tutt'oggi l'atleta italiana più giovane mai salita su un podio olimpico.

Speranze di medaglia nella stessa specialità anche per Martina Valcepina che quattro anni fa vinse il bronzo in coppia con la Fontana. Tra le discipline sul ghiaccio, l'Italia manca all'appello soltanto nell'hockey.

Fondo: fari puntati su Federico Pellegrino

Nello sci di fondo, le chances italiane sono tutte nei muscoli di Federico Pellegrino, campione mondiale lo scorso anno nella prova sprint e vincitore della Coppa del Mondo. Lo slittino sarà orfano per la prima volta dal 1994 dell'eterno Armin Zoeggeler, autentica leggenda dello sport italiano vincitore di due titoli olimpici e sei titoli mondiali. I portacolori azzurri, papabili eredi del monumentale atleta di Merano, sono senza dubbio i cugini Kevin e Dominik Fischnaller.

Buone speranze nel biathlon con Dorothea Wierer, bronzo quattro anni fa a Sochi nella staffetta mista ed argento mondiale nell'inseguimento a Oslo nel 2019. Mirano al podio, infine, anche Michela Moioli ed Omar Visentin nello snowboard.