Inchino per Sofia Goggia che vince la discesa libera alle Olimpiadi di PyeongChang, regala un oro storico all’Italia e riscrivere la storia dello sci alpino italiano. Prima di lei soltanto un uomo era riuscito a conquistare il podio più alto nella libera a Cinque Cerchi, Zeno Colò a Oslo 1952. Sessantasei anni dopo, la 25enne finanziera bergamasca, esordiente ai Giochi, è scesa perfetta col pettorale numero 5 sulla pista di Jeongseon diventando la prima italiana a vincere la libera olimpica.
Prima che Sofia illuminasse la notte italiana del 21 febbraio 2018, nella discesa olimpica femminile erano arrivate solo una medaglia d’argento, con Isolde Kostner che ci aveva provato a Salt Lake 2002, e due bronzi, grazie a Giuliana Minuzzo (Oslo 1952) e la stessa Kostner (Lillehammer 1994).
In generale, invece, l'Italia al femminile è tornata all’oro nello sci alpino sedici anni dopo Daniela Ceccarelli (Super G a Salt Lake 2002).
Sofia Goggia: 'Quella bambina che sognava di vincere le Olimpiadi'
E venne così il giorno della consacrazione per Sofia Goggia che entra di diritto nella leggenda dello sci alpino italiano con la sua firma d’oro alle Olimpiadi che brilla al fianco di quella in precedenza messa da altri campionissimi azzurri come Deborah Compagnoni, Paoletta Magoni, Gustav Thoeni e Alberto Tomba. E questa grandissima vittoria apre nuovi orizzonti e nuove prospettive sia alla sciatrice bergamasca che all’intero circo bianco di casa nostra. E tra gli obiettivi del futuro più immediato non può che esserci la conquista della Coppa del Mondo, impresa mai riuscita all’Italia femminile.
Felice con l’oro al collo ma forse non ancora del tutto consapevole di cosa fosse successo, in conferenza stampa Sofia si è dichiarata una “Pasticciona che ha cercato di essere samurai”. Un oro pesantissimo come ha detto Il presidente del Coni Giovanni Malagò: “La discesa è il simbolo dello sci e delle Olimpiadi invernali in assoluto”.
“Quella bambina che a sei anni sognava di vincere le Olimpiadi’, diciannove anni dopo ha realizzato il suo sogno e ancora di più: Sofia Goggia ha oltrepassato quel confine sottile che di una campionessa fa una fuoriclasse.
Quella bambina che a sei anni sulle nevi di Foppolo sognava , un giorno, di vincere le Olimpiadi.. 🇮🇹 pic.twitter.com/108oPx5X3f
— goggiasofia (@goggiasofia) 21 febbraio 2018
Lindsey Vonn, grande delusione per ‘Wonder Woman’
Una prestazione impeccabile e particolarmente superlativa nella seconda parte del tracciato hanno permesso a Sofia di scavare il giusto solco tra sé e tutte le altre pretendenti alla medaglia d’oro compresa la favoritissima Lindsey Vonn.
Grande delusione per la donna dei record e rivale numero uno nonché amica di Sofia Goggia, che si è dovuta accontentare del bronzo.
Lindsey Vonn saluta in lacrime le sue ultime olimpiadi. Gareggerà anche per la combinata, ma la discesa libera era la gara che sentiva di più e quella a cui teneva particolarmente, come la stessa fuoriclasse a stelle a strisce aveva scritto su Twitter alla vigilia. A ‘Wonder Woman’ ora resta la caccia al record assoluto di 85 vittorie detenuto da Ingemar Stenmark.
Argento a Ragnhild Mowinckel: scesa col pettorale numero 19 la norvegese ha chiuso a soli 9 centesimi da Goggia, facendo venire i brividi all’Italia quando al terzo intermedio si era addirittura trovata in vantaggio di 0.07 su Sofia.
Lindsey Vonn’s bronze medal shines like her gold from 8 years ago. Here’s my story from the women’s Olympic downhill. https://t.co/Dob4Mr0XBY
— Tim Layden (@SITimLayden) 21 febbraio 2018