Anche Vincenzo Nibali ha dato i primi colpi di pedale della stagione 2018. Dal caldo del Dubai Tour il capitano del Team Bahrain Merida ha iniziato un’annata in cui sarà impegnato con un programma di corse molto diverso rispetto al recente passato. Nibali tornerà a mettere al centro delle sue attenzioni il Tour de France, ma soprattutto si concentrerà di nuovo anche sulle corse di un giorno, un po’ messe da parte negli anni scorsi al di là del Lombardia. Liegi e Mondiali saranno due punti nevralgici del suo 2018, ma nel calendario di corse ci sarà anche il debutto al Giro delle fiandre.

Nibali: ‘Non so nulla del Fiandre’

La presenza di Vincenzo Nibali al via del Giro delle Fiandre desta grande interesse e curiosità. Nel Ciclismo contemporaneo, fatto di estrema specializzazione e programmazione, le classiche del pavè come il Fiandre sono cosa ormai sconosciuta per i campioni da corse a tappe come Vincenzo Nibali. La scelta del campione siciliano di provare la classica fiamminga è all’insegna del coraggio e della voglia di andare oltre le convenzioni che si sono consolidate negli ultimi anni. Naturalmente Nibali è rimasto con i piedi per terra, ben sapendo che in questo debutto non avrà grandi chance di competere con i più forti interpreti di questa corsa.

“Io non so nulla del Giro delle Fiandre, so solo quello che ho visto in televisione”, ha spiegato il campione messinese in un’intervista concessa a Cyclingweekly, in cui ha ricordato il tentativo fatto alla Roubaix da Wiggins, altro corridore arrivato all’improvviso nelle classiche del pavè da tutt’altra esperienza.

“Non l’ho mai fatto e voglio provarlo, sarà una grande esperienza come l’anno in cui Wiggins fece la Roubaix. Se ne innamorò e in seguito provò a vincerla”, ha ricordato Nibali.

‘Capire se potrò tornare in futuro per vincere’

Il progetto di Vincenzo Nibali per questo Giro delle Fiandre è quello di scoprire la corsa per pensare ad un assalto più convinto in futuro.

Il capitano del Team Bahrain ha spiegato di essersi ispirato ad un insegnamento del manager che lo fece debuttare nel ciclismo professionistico, Giancarlo Ferretti. Era l’ormai lontano 2005 quando Nibali passò professionista con la Fassa Bortolo diretta dal tecnico romagnolo. “Ricordo quello che mi disse Ferretti quando diventai professionista.

Le prime due o tre volte che si corre una gara lo si deve fare per conoscerla, poi alla quarta si deve andare per vincerla. Questo è quello che mi disse Ferretti”, ha ricordato il corridore siciliano, che ha intenzione di seguire quell’insegnamento per il Giro delle Fiandre.

“E’ una cosa completamente nuova, non conosco il percorso. Voglio farla per capire se in futuro posso tornare e provarci. Vado a vedere di cosa sono capace. Ci saranno gli specialisti, che preparano queste gare e sono pronti per dare tutto”, ha spiegato Nibali, che ha invece escluso una presenza alla Roubaix, ritenendo il Fiandre più adatto a lui. “Al Fiandre ci sono delle salite, anche se sono brevi e ripide, più indicate per corridori come Sagan, Gilbert e Van Avermaet” ha aggiunto Nibali.