Il Giro delle Fiandre di Luke Rowe si è concluso nella maniera più deludente. Il corridore del Team Sky, che sta rientrando dopo un bruttissimo incidente, si è fatto pizzicare in una manovra non consentita dal regolamento. Quando mancavano poco più di 50 km all’arrivo il britannico è passato su una pista ciclabile, zigzagando pericolosamente in mezzo al pubblico per poi rientrare in gruppo. La manovra non è consentita dal regolamento e la giuria l’ha subito squalificato, una decisione che il corridore ha contestato.

Rowe, rientro e squalifica

Dopo sette mesi di assenza per infortunio, Luke Rowe è tornato in gruppo qualche settimana fa.

Il corridore del Team Sky aveva subito uno strano e terribile incidente nella scorsa estate, quando si era procurato delle fratture multiple ad una gamba facendo rafting. Dopo un lungo e difficile periodo di recupero Rowe si è ripresentato a fine febbraio all’Abu Dhabi Tour e la Sky ha deciso di schierarlo subito alle classiche del nord, il suo terreno prediletto. Rowe ha lavorato a lungo per la squadra nelle fasi iniziali e centrali del Giro delle Fiandre di domenica scorsa, ma la sua gara è finita in modo quanto mai inglorioso.

A poco più di 50 km dall’arrivo il corridore della Sky, forse per evitare un intruppamento, si è spostato dalla sede stradale per passare alla pista ciclabile, dove erano assiepate tantissime persone in attesa del passaggio della corsa.

Rowe ha pericolosamente sfiorato diversi spettatori per poi trovare un varco e tornare in gruppo. La giuria non ha potuto fare altro che squalificarlo vista la manovra proibita dal regolamento di cui si è reso protagonista.

Il corridore non ci sta

Nonostante un’infrazione parsa a tutti lampante, Luke Rowe ha contestato la decisione della giuria.

Il corridore ha spiegato di essere salito sul marciapiede perché solo in questo modo ha potuto evitare una caduta. “Cosa posso dire, sono completamente distrutto” ha spiegato l’atleta della Sky con un messaggio sui suoi spazi social. “Non so se hanno visto tutto il filmato, ma era o cadere o andare sulla pista ciclabile” si è difeso Rowe.

“E’ stata una decisione da prendere in un attimo, ho frenato e sono tornato sulla strada quando sono stato sicuro” ha continuato il corridore. Rowe ha poi parlato del lungo periodo di recupero a cui si è dovuto sottoporre per tornare a correre, un fattore che comunque non può essere preso in considerazione dalla giuria in caso di manovra scorretta. “Ho combattuto sei mesi per tornare in questa corsa e sono distrutto ad uscirne in questo modo. I commissari hanno preso una decisione che non mi trova d’accordo, ma la devo accettare e andare avanti” ha concluso Rowe.