Il tricolore torna ad essere protagonista negli sport motoristici. Dopo anni di anonimato e delusioni, Ferrari e Ducati, a piccoli passi, stanno cambiando le gerarchie di Formula 1 e MotoGP.

Nelle quattro ruote, la "rossa" di Maranello sta stupendo tutti gli addetti ai lavori. Due gare (Melbourne e Bahrain) e altrettante vittorie per il "cavallino rampante", con Sebastian Vettel che si è issato in testa alla classifica piloti a quota 50 punti, 17 in più del favorito, il quattro volte iridato Hamilton su Mercedes.

Sono emersi notevoli cambiamenti nella vettura italiana, che sta emergendo soprattutto per stabilità.

Vettel, infatti, nei suoi primi tre anni in Ferrari si è spesso ritrovato a combattere con una monoposto instabile, che lo costringeva a ricorrere a numerosi controlli con il volante che, inevitabilmente, andavano ad influire sulle prestazioni. Un altro segnale della crescita delle auto di Maranello è dato dal giro secco in qualifica: tenendo conto di quanto accaduto in Bahrain lo scorso anno, i numeri dicono che la Ferrari (sempre con Vettel) è passata dai 5 decimi di distacco su Hamilton ad un vantaggio di quasi 3 decimi sul campione britannico. Per quanto riguarda la gara, invece, va sottolineato che in questi primi due round la strategia ai box ha giocato un ruolo fondamentale, e che in questo campo il team capitanato da Arrivabene sembra non avere rivali.

La Mercedes, oltre ad essersi trovata spiazzata da quest'inizio in sordina, si ritrova a dover fare i conti con qualche problema di affidabilità (manifestato già in Australia) e con la scarsa incisività in pista del finlandese Bottas che, soprattutto domenica scorsa, non è riuscito a capitalizzare il suo gran recupero nei confronti di Vettel che, nonostante degli pneumatici ormai al limite, è riuscito a conservare saldamente la prima piazza.

A questo punto, il Gran Premio di Cina del 15 aprile rappresenterà un importante banco di prova per la Ferrari, con un ulteriore successo che non è assolutamente da escludere.

Il binomio Dovizioso-Ducati

Nelle due ruote, Dovizioso e la Ducati sono ormai una cosa sola. Dopo i buoni risultati del 2017, il pilota di Forlì in questo primo scorcio di stagione si sta ripetendo.

Se in Qatar il successo non è stato poi così sorprendente, il sesto posto in Argentina lo è: la pista di Termas de Rio Hondo, infatti, ha messo in luce le pecche della moto italiana e, di conseguenza, il lavoro di "DesmoDovi" è stato decisamente più impegnativo, e il suo risultato acquisisce un valore piuttosto importante, soprattutto se rapportato al quindicesimo posto con cui il compagno di scuderia Lorenzo ha concluso la gara alle spalle del "rookie" italiano Morbidelli. La prossima tappa ad Austin del 22 aprile sarà un'altra dura prova per la moto italiana, ma il team di Borgo Panigale vi arriverà sicuramente con il morale alle stelle. Per Dovizioso, infatti, il mondiale è alla portata.

I risultati delle "rosse" dei motori, in questo primo scorcio di stagione, fanno dunque presagire che il divertimento sarà assicurato, e che mai come quest'anno sognare è possibile.