Una savianese sul tetto d'Italia. I campionati italiani di Ju Jitsu Fijlkam si sono svolti al Palaevangelisti di Perugia il 19 e 20 maggio scorsi. Tra circa 400 atleti partecipanti, è salita sul podio Cecilia Cristina Di Laora, originaria di Saviano, piccolo centro del vesuviano, in provincia di Napoli. La giovane atleta si è imposta nelle specialità del Ne waza e Fight sistem della categoria cadetti +70 chilogrammi. Soddisfatto il tecnico, nonché padre di Cecilia, Gennaro: "Tutto questo è il frutto di estenuanti, faticosi e continui allenamenti, cui la piccola Cecilia viene chiamata a sottoporsi.
Lei segue questa sua passione con tanta voglia di fare e di migliorarsi".
L'atleta
L'atleta Cecilia Cristina Di Laora è già stata detentrice del titolo mondiale di pankration, una sorta di antica lotta greco-romana, un'altra disciplina sportiva che rientra nella classificazione di arti marziali e/o sport da combattimento. Negli anni 2016 e 2017, Cecilia, classe 2003, è stata campionessa d’Europa di Pankration nella specialità palesmata (termine tecnico dello sport che indica la 'difesa a due'), torneo svoltosi a Loutraki, in Grecia, dal 6 al 9 ottobre 2017 e valevole per il quinto campionato europeo di questa disciplina. Anche per l'anno in corso, la giovanissima promessa napoletana, campionessa in carica, cercherà di riconfermare il prestigioso e importante titolo europeo.
La disciplina
Lo BJJ, acronimo di Ju jitsu brasiliano è una disciplina sportiva che rientra nella classificazione della categoria arti marziali. Si tratta di uno sport da combattimento nonché un metodo di autodifesa personale. Lo stile di combattimento si caratterizza per la lotta corpo a corpo, in particolare la lotta da terra.
Lo ju jitsu ha come suo insegnamento cardine quello che una persona più piccola e debole dal punto di vista fisico può senza problemi difendersi da un aggressore più possente e forte. In che modo? Portando lo scontro al suolo e utilizzando particolari tecniche di autodifesa, come strangolamenti, leve e chiavi articolari. Allo stesso modo di quanto avviene in altre arti marziali, come il karate o il judo, anche in questo sport agonistico è consuetudine indicare i progressi tecnici degli atleti contrassegnandoli con cinture di diverso colore. Questa disciplina è molto praticata in Giappone e in altre nazioni del mondo orientale come Cina e India, ma si sta diffondendo gradualmente anche nei Paesi europei.