Più di una vittoria di tappa. Così Peter Sagan ha commentato quella che si può definire come una piccola grande impresa, più lontana dai riflettori e più sofferta di quelle a cui ci ha abituato il Campione del Mondo. Il fuoriclasse slovacco ha sofferto molto nelle ultime tappe del Tour de France dopo essere caduto mercoledì a Saint Lary Soulan. Ieri, nella frazione di Laruns, Sagan si è subito staccato dal gruppo ed ha penato per riuscire a raggiungere il traguardo entro il tempo massimo salvando così la sua maglia verde.

Sagan: ‘Tappa molto difficile per me’

Il Tour de France che per più di due settimane lo ha visto tra i principali protagonisti sta terminando all'insegna della sofferenza per Peter Sagan. Dopo aver vinto tre tappe, aver sigillato matematicamente la sesta maglia verde da record, il Campione del Mondo è incappato in una rovinosa caduta nella frazione pirenaica di Saint Lary Soulan, quella vinta da Nairo Quintana. Sagan ha faticato a terminare quella tappa ed ha sofferto per le conseguenze di quell'incidente anche nei giorni successivi.

La frazione di ieri a Laruns, con le lunghe salite al Tourmalet e al’Aubisque e un ritmo subito indiavolato, si è rivelata particolarmente difficile per il campione della Bora Hansgrohe.

Sagan si è staccato sulla prima salita di giornata ed è riuscito a rimanere nell'ultimo gruppetto con l’aiuto di alcuni compagni di squadra. Il suo obiettivo è diventato quello di sopravvivere alla tappa, di raggiungere il traguardo entro il tempo massimo per non veder vanificare una maglia verde già in mano.

“L’intera tappa è stata molto difficile per me” ha dichiarato Sagan al sito ufficiale del Tour de France.

“E’ il giorno peggiore che ho passato su una bicicletta da dieci anni. Immagino si sia visto in tv quanto ho sofferto” ha aggiunto il campione slovacco, che è riuscito a concludere la tappa ad oltre 38 minuti di distacco, dentro al tempo massimo di circa 46 minuti.

‘Solo grazie ai compagni’

In una giornata così tormentata è stato di grande aiuto per Sagan il supporto, sia materiale che psicologico, dei compagni di squadra.

“E’ stato davvero difficile e l’ho fatto solo grazie ai miei compagni Daniel, Boddy e Lukas (Oss, Bodnar e Postlberger, ndr) che sono rimasti tutto il tempo al mio fianco per supportarmi” ha dichiarato Sagan, che non ha nascosto come questa giornata lo avrebbe portato al ritiro in una corsa diversa dal Tour de France. “Se fosse stata una classica mi sarei ritirato. Se non avessi avuto la maglia verde avrei potuto agire diversamente. Ma la indossavo e dovevo arrivare al traguardo, dentro o fuori il tempo massimo” ha spiegato Sagan, che oggi ha vissuto una giornata più semplice con la tappa a cronometro e domani vestirà così la sua sesta maglia verde a Parigi uguagliando il record assoluto di Erik Zabel.