È stato l'artefice dei numerosi successi della Red Bull tra il 2010 e il 2013, mettendo a disposizione di Sebastian Vettel una monoposto pressoché perfetta e innovativa sotto l'aspetto aerodinamico che, unita al talento del pilota tedesco, ha permesso a quest'ultimo di conquistare ben 4 titoli mondiali di Formula 1. Adrian Newey, direttore tecnico della scuderia anglo-austriaca, è indubbiamente uno degli addetti ai lavori che conoscono meglio l'attuale portacolori della Ferrari, e proprio in queste ultime ore, nel corso di un'intervista rilasciata a "Bild am Sonntag", ha parlato della sfida iridata fra il talento di Heppenheim e Lewis Hamilton, soffermandosi non solo sulle qualità dell'alfiere del "cavallino rampante", ma anche sul suo principale punto debole, ovvero l'incapacità di controllare al meglio la pressione.
Newey ha innanzitutto definito Sebastian Vettel "un gran lavoratore", aggiungendo che è anche uno dei piloti più autocritici del mondo della Formula 1. Tuttavia, l'ex driver della Red Bull non sarebbe capace di gestirsi al meglio nei momenti di maggiore pressione, arrivando anche a commettere degli "stupidi errori". Tutto ciò, secondo l'ingegnere britannico, scaturisce da una caratteristica che differenzia profondamente il campione tedesco da tanti altri suoi colleghi, ovvero il sentirsi responsabile dei risultati dell'intero team per cui corre, e non solo di se stesso. Al contrario, invece, ci sarebbero altri piloti che, una volta entrati in macchina, non si preoccuperebbero di nulla, concentrandosi solo sulle loro prestazioni e non sul lavoro di tutta la squadra.
In merito alla lotta per il titolo mondiale di quest'anno che attualmente vede Lewis Hamilton in vetta alla classifica con ben 40 punti di vantaggio su Sebastian Vettel, il dirigente della Red Bull ha innanzitutto affermato che il campione della Mercedes, dopo aver commesso diversi errori in gioventù, è riuscito con l'esperienza a lavorare su se stesso per controllare al meglio la pressione.
Sull'eventualità di una rimonta iridata da parte del ferrarista, Newey ha ammesso che risulta piuttosto difficile, non solo perché Vettel dovrà riuscire a non sbagliare più nelle prossime gare, ma anche perché dovrà sperare in un brusco stop del fuoriclasse britannico, e soprattutto in un suo ritiro.
Newey critico sull'aerodinamica 2019: "Sorpassi meno probabili"
Nella seconda parte dell'intervista, Adrian Newey ha parlato anche del futuro della Formula 1, e soprattutto delle nuove regole aerodinamiche che verranno introdotte nel 2019, le quali prevedono degli alettoni posteriori più larghi e delle ali anteriori semplificate, allo scopo di migliorare l'effetto DRS e di garantire più sorpassi e spettacolo in pista.
L'ingegnere inglese non ha nascosto di non gradire queste modifiche che, secondo lui, sono state introdotte in maniera troppo precipitosa e, soprattutto, non aumenteranno affatto i sorpassi in pista, rendendo anche i tempi sul giro in qualifica "ancora più lontani". Infine, alla domanda sul suo futuro in Formula 1, Newey ha risposto senza mezzi termini di non sentirsi ancora pronto per dire addio al Circus.