Una delle immagini più curiose e significative della tappa di ieri della Vuelta Espana, quella con l’arrivo ai Laghi di Covadonga, è stata la plateale protesta di Simon Yates nei confronti di Nairo Quintana. Il corridore britannico ha mandato chiaramente a quel paese l’avversario per il suo atteggiamento difensivo, quasi un marchio di fabbrica dello scalatore colombiano. Nel giorno di riposo concesso dalla Vuelta Espana dopo la tappa di Covadonga, Quintana è tornato a parlare del sua condotta di gara, spiegando di non aver voluto intralciare o innervosire Yates con il suo marcamento.

Quintana: ‘Sono ancora ad un ottimo livello’

Durante la scalata finale ai Laghi di Covadonga, nella tappa di ieri della Vuelta Espana, la maglia rossa Simon Yates ha provato più volte a scattare, ma dando l’impressione di non forzare per lo sfiancante marcamento a cui è stato sottoposto da Nairo Quintana. Il colombiano lo ha seguito a ruota per quasi tutta la salita, rispondendo ai tentativi di attacco abbastanza timidi del britannico, ma senza mai rilanciare o collaborare, con un atteggiamento sempre puramente difensivo. Ormai verso il finale della tappa Yates ha chiesto un cambio a Quintana, e con il rifiuto del colombiano è partito un plateale gesto per mandarlo a quel paese per questa tattica quasi ostruzionistica.

Quella di Quintana è sembrata una strategia per innervosire Yates, o forse per non far perdere terreno a Valverde, apparso non brillantissimo nella tappa di ieri.

La spiegazione che ha dato Quintana per il suo atteggiamento è stata molto più semplice: “Le critiche non mi fanno male, a volte lo fanno le gambe.

Per questo motivo non ho attaccato. Non sono onnipotente e quando non c’è più forza non sono superiore agli altri” ha spiegato il campione colombiano nella conferenza stampa tenuta dalla Movistar durante il giorno di riposo. “Altri anni ho fatto quello che potevo, ogni tanto ho attaccato. Quest’anno non l’ho fatto, ma sono ancora ad un ottimo livello” ha aggiunto Quintana.

Valverde: ‘Situazione perfetta per noi’

La situazione in casa Movistar è ancora molto fluida per quanto riguarda le gerarchie interne e proprio il modo di correre di Quintana aveva fatto pensare che nella squadra spagnola si volesse proteggere Valverde. “Quello che vogliamo è vincere questa Vuelta per la Movistar. Non bisogna fare un dramma su chi è il leader” ha spiegato Valverde. “E’ una situazione perfetta per noi, abbiamo davanti un corridore come Yates che va molto forte. Potrei vincere io, oppure Nairo, Lopez, Yates…inoltre ci siamo sbarazzati di corridori come Kelderman e Buchmann. Nairo ha chiuso alcuni distacchi ed anche io. Ognuno ha fatto quello che poteva” ha aggiunto Valverde.

Il veterano spagnolo è al secondo posto in classifica, a 26’’ da Simon Yates, con Quintana subito dietro a 33’’.

La cronometro di Torrelavega che attende domani i corridori sembra dare una buona chance proprio a Valverde, che potrebbe prendere la maglia rossa a sole cinque tappe dalla fine. "La cronometro potrebbe fare più differenze delle tappe di montagna, ci sarà una situazione più chiara da domani. Io non avrò nessun problema a lavorare per Nairo se ce ne sarà bisogno, nemmeno se dovessi essere davanti dopo la cronometro" ha promesso Valverde.