Fuochi d'artificio in conferenza stampa, era prevedibile perché Deontay Wilder e Tyson Fury sono due consumati showmen oltre che due campioni di boxe. Sappiamo bene come i citati fuochi in questi incontri pre-match con la stampa vengano accesi di proposito e sono parecchio costruiti. Anche se in questo caso, probabilmente, si è un pò esagerato e Wilder, in particolare, è sembrato davvero arrabbiato. Ad ogni modo il preludio del campionato del mondo dei pesi massimi versione WBC è sembrato all'altezza della situazione, anche troppo. Per il resto la parola è affidata al ring dello Staples Center di Los Angeles: sabato prossimo 1 dicembre (in Italia saranno circa le 6 del mattino, diretta streaming su Dazn) Wilder e Fury saranno avversari in un match molto atteso e sul quale il pronostico è diviso, anche quello di alcuni ex campioni del mondo il cui parere sul possibile vincitore non è per nulla univoco.

Per il momento i fan dell'uno e dell'altro pugile si possono gustare questo ghiotto antipasto, una cinematografica conferenza stampa che finisce in rissa con le successive dichiarazioni bellicose di entrambi i combattenti.

La rissa

Tra Deontay Wilder e Tyson Fury c'è stima e rispetto e questo è sembrato evidente per tutti questi mesi che hanno preceduto il combattimento. Entrambi sono grandi comunicatori, ambedue sanno essere indisponenti provocatori. In realtà quella che si è tenuta a Los Angeles non sembrava una conferenza diversa dalle altre che caratterizzano la presentazione degli incontri di boxe internazionali, ma con l'incalzare delle domande gli animi si sono scaldati. In particolare quando Fury ha toccato la questione etnica.

'The Gypsy King', sottolineando le origini gitane della sua famiglia, ha evidenziato come la sua gente abbia lottato 200 anni per aver riconosciuti propri diritti. "Parli di come la tua gente ha combattuto per 200 anni, la mia gente ha combattuto per 400 anni e continua a farlo oggi", ha letteralmente ruggito Wilder, ricordando le lotte degli afroamericani.

La tensione è esplosa al tradizionale face off, Wilder ha iniziato ad urlare in faccia al suo avversario. "Ti butto giù, te lo prometto", con Fury che oscillava continuamente la testa da un lato all'altro per non ascoltarlo. Ad un certo punto, Wilder gli ha puntato un dito verso l'occhio e lo ha anche toccato ed è seguita una breve colluttazione durante la quale sono stati separati dai rispettivi staff.

Fury a quel punto si è tolto la giacca e la camicia, provocando Wilder a distanza, come per dimostrare di essere pronto al combattimento. Alla fine, in mezzo al caos più totale, entrambi i pugili hanno rilasciato in maniera separata le loro dichiarazioni.

Fury ha ricordato il suo combattimento contro Klitschko

La conferenza stampa si è tenuta in un giorno molto particolare per Tyson Fury, nel terzo anniversario del combattimento di Dusseldorf, in Germania, dove sconfisse ai punti Wladimir Klitschko conquistando ben quattro cinture di campione del mondo. "Questo è il mio giorno - ha detto il britannico ai giornalisti - sono passati tre anni da quando sono andato in Germania ed ho preso a calci il c**o di Klitschko.

Sabato farò la stessa cosa con Wilder. Ho sentito molte persone dire che il match finirà con la sua vittoria per knockout o con la mia ai punti. Io oggi dico che Wilder andrà al tappeto". Su quanto accaduto in conferenza ha affermato che "Deontay è molto nervoso, sentiva il bisogno di urlarmi contro, magari pensava che lo colpissi così da annullare il combattimento. Sa di non poter vincere e per questo è così nervoso". In riferimento alle affermazioni su zingari o afroamericani, Tysono Fury ha allargato le braccia. "Questa non è una battaglia di razze o culture, ma un combattimento tra due uomini".

Wilder e le lotte degli afroamericani

Wilder ha invece proseguito sulla questione razziale e si è molto arrabbiato per la domanda di un giornalista di colore che gli ha chiesto cosa intendesse dire con la storia dei '400 anni di lotte'.

"Lo sai di cosa parlo, è anche la tua gente, tutti sanno di cosa stavo parlando - gli ha urlato Wilder - e se nessuno lo capisce allora Dio sia con loro. Ma tu vai a leggere la Storia. Sediamoci lassù - ha indicato il palco - e chiedimi di spiegare a tutti di cosa parlo. Tu lo sai per cosa abbiamo lottato e per cosa lottiamo anche oggi (lo ha ripetuto per tre volte)".

'Fury ha fatto il suo tempo'

Ma ovviamente il tema principale della conferenza resta il combattimento per il titolo mondiale dei pesi massimi. "Non posso più attendere, sto ribollendo, riuscite a sentire l'energia?" ha detto Deontay Wilder rivolto ai cronisti, aggiungendo di stare aspettando questo momento da tutta la sua carriera.

"Fury ha avuto il suo momento quando ha battuto Klitschko, ma ora ha fatto il suo tempo. Ora è il mio momento". Wilder ha inoltre aggiunto che "Fury non ha battuto Klitschko, ma Klitschko ha battuto sé stesso. Se si fosse mostrato più aggressivo ed avesse dato più pugni avrebbe vinto e questo lo sanno tutti. Sono tante le emozioni adesso - ha aggiunto - ed io sono pronto, lo sono già da due settimane. Non vedo l'ora di mettergli le mani addosso perché quando salirò sul ring non sarò più Mister Nice Guy".