Anche ora che la sua stagione è in pausa in attesa del rientro alla Tirreno Adriatico, Peter Sagan resta sempre sotto i riflettori. Il tre volte Campione del Mondo ha parlato di quello che sembra destinato a raccoglierne l’eredità come nuova stella del Ciclismo, il giovanissimo belga Remco Evenepoel. Come suo solito Sagan ha fatto capire di seguire in maniera un po’ distratta e leggera quello che accade nel mondo del ciclismo e di non essere molto informato sul talento di cui tutti parlano da mesi, ma ha voluto dare i suoi consigli al campioncino belga.

Sagan: ‘Ho sentito che ha vinto i Mondiali’

Peter Sagan e Remco Evenepoel si sono incrociati alla Vuelta San Juan, la corsa argentina che si è svolta tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio. Evenepoel, al suo debutto assoluto nel ciclismo professionistico dopo una carriera juniores sfolgorante, era seguito con un’attenzione straordinaria dai media di tutto il mondo, interessanti a carpire ogni immagine e ogni parola del ragazzo che sembra destinato a diventare un fuoriclasse in grado di segnare un’epoca. Il giovane belga si è disimpegnato benissimo, arrivando terzo nella cronometro e vincendo la maglia di miglior giovane, ma oltre ai risultati ha avuto anche la soddisfazione di ricevere i complimenti di Sagan al termine di una tappa.

Cyclingnews ha voluto saperne di più proprio dal campione slovacco, che fedele al suo personaggio un po’ spensierato ha ammesso di non ricordare di aver parlato con il giovane collega. Sagan si è mostrato non particolarmente attento nemmeno sull’ascesa di Evenepoel che pure è stata così sbalorditiva da aver catalizzato gran parte delle attenzioni anche agli ultimi Mondiali.

“Ho sentito che ha vinto entrambi i titoli Mondiali juniores con un vantaggio enorme, ora vedremo cosa potrà fare come professionista” ha spiegato l’ex iridato. “Il passaggio dal livello juniores al World Tour è un grande passo, vediamo come lo fa e come gestisce tutto” ha aggiunto Sagan.

‘Quando sei più vecchio è tutto più facile’

Nonostante il livello di attenzione un po’ basso sull’attualità del ciclismo, il fuoriclasse slovacco non si è comunque tirato indietro quando gli è stato chiesto di dare dei consigli a Evenepoel. Più che di questioni tecniche Sagan ha però parlato di approccio allo sport o forse più in generale alla vita, sottolineando come l’aspetto più importante sia quello di trarre piacere da quello che si fa. “La cosa più importante è che si diverta, perché se le corse e tutto ciò che c’è intorno diventano solo un lavoro e un modo per guadagnare dei soldi allora soffrirà come in un inferno” ha consigliato Sagan ribadendo quella che è la sua filosofia di vita.

“Quando iniziamo a pedalare e a correre lo facciamo perché lo adoriamo, poi diventa un lavoro e un modo per guadagnarsi da vivere ma è facile non goderne più.

Io mi sforzo molto per assicurarmi di divertirmi ancora” ha continuato il campione della Bora ripensando anche a quanto sia cambiato in questo decennio di ciclismo ad altissimi livelli. “All’inizio non ero sotto i riflettori come adesso. Ora sono abituato a farmi pressione perché sono professionista da dieci anni e gradualmente ho imparato a gestire tutto questo. Quando hai anni di esperienza e sei più vecchio tutto è diverso e più facile” ha concluso Sagan.