Inizia con l’attesa firma di Primoz Roglic il Giro d’Italia 2019. Il corridore sloveno era il favorito numero uno della tappa che ha aperto il sipario sulla corsa rosa, la cronometro di Bologna con l’arrivo sulla dura salita di San Luca. Roglic ha sciorinato un’altra prestazione super, nel solco di quelle viste in tutta questa prima parte di stagione, sia nel primo tratto pianeggiante che nel secondo in salita. Quasi tutti i big attesi a giocarsi la classifica generale hanno comunque dato delle buone risposte, a partire da Yates, Nibali e Lopez, mentre Dumoulin è parso un po’ imballato ed ha pagato qualche secondo più del previsto.

Sul San Luca un grande Roglic

La tappa inaugurale del Giro d’Italia 2019 ha subito portato alla ribalta i corridori di alta classifica per una prima sfida di queste tre settimane che si preannunciano caldissime. Il particolare percorso della cronometro di Bologna, sei chilometri piatti e veloci e poi i due finali sulle dure rampe della salita di San Luca con pendenze fino al 16%, hanno detto che gli uomini più attesi sono pronti per una grande corsa. Le previsioni meteo, che minacciavano la pioggia, hanno consigliato a quasi tutti i favoriti di partire subito con il solo Simon Yates che è andato controcorrente scegliendo di essere tra gli ultimi al via.

L’acqua alla fine non è arrivata e così le scelte sugli orari di partenza non si sono rivelate determinanti.

Primoz Roglic ha confermato la splendida impressione lasciata al recente Giro di Romandia volando ad oltre 50 all’ora nella prima parte pianeggiante e poi aggredendo la salita con la sua pedalata ad altissime frequenze.

Lo sloveno è stato efficacissimo in entrambe le parti della cronometro ed ha concluso ancora in piena spinta segnando un 12’54’’ che si è rivelato inarrivabile per gli avversari.

Dumoulin sottotono

Vincenzo Nibali ha risposto bene al tempo dello sloveno, tenendo quasi il passo in pianura ma perdendo qualcosa su una salita più adatta a corridori più esplosivi.

Il siciliano ha comunque concluso a 23’’ davanti ad un convincente Miguel Angel Lopez, a 28’’. Tom Dumoulin ha lasciato l’impressione meno brillante tra i grandi favoriti, apparendo più macchinoso e scomposto del solito nell’azione. Il campione olandese ha pareggiato il tempo di Lopez a 28’’, una prestazione al di sotto delle attese come quella di Jungels, a 46’’.

Molto male è andato Mikel Landa, più una mina vagante che un favorito di questo Giro, finito a 1’07’’, ben dietro anche al compagno di squadra Carapaz che ha limitato il passivo a 47’’. Poi dopo tre ore di attesa è arrivato il turno di Simon Yates, che ha corso senza pioggia e forse con un po’ meno vento a spingerlo nella prima parte e ostacolarlo sulla salita.

Il britannico della Mitchelton ha pagato 18’’ all’intermedio, ma sul San Luca ha tenuto il passo di Roglic. Con la sua azione da scalatore puro, quasi sempre sui pedali a rilanciare, Yates ha finito in grande crescendo al secondo posto a 19’’ da Roglic con Nibali terzo.

Roglic ha così vestito la prima maglia rosa del Giro d’Italia 2019, candidandosi ancora più seriamente al successo finale vista la splendida prestazione di oggi e la differenza fatta sui rivali, che a parte Yates, è stata costruita essenzialmente nel tratto di salita.