Persa una battaglia, non la guerra. Così Primoz Roglic ha archiviato la difficile giornata di Como, la quindicesima tappa del Giro d’Italia in cui ha lasciato 40’’ ai grandi rivali per la vittoria finale Richard Carapaz e Vincenzo Nibali. Il corridore sloveno è stato costretto ad un cambio di bici poco prima della salita di Civiglio a causa di un problema meccanico. Con l’ammiraglia colpevolmente lontana, Roglic è dovuto ripartire con la bici di un compagno con la quale si è trovato in difficoltà a causa di misure ed assetti diversi.

Engels: ‘La cosa peggiore che potesse accadere’

I guai di Roglic nel finale della tappa del Giro d'Italia di Como sono iniziati nel tratto di lungolago poco prima di iniziare la salita di Civiglio. Il capitano della Jumbo Visma è stato colpito da un altro corridore e il contatto ha portato alla rottura del suo deragliatore e alla necessità quindi di cambiare la bicicletta. Lo sloveno si è così fermato a bordo strada pensando di trovare subito dietro al gruppo la sua ammiraglia per ricevere la bici di scorta, ma così non è stato. “E’ successo dopo la discesa, lungo il lago. Gli abbiamo dato alcune borracce e poi avevamo bisogno di fermarci per fare i bisogni” ha spiegato il Ds Eddy Engels. “Quando siamo risaliti in macchina abbiamo sentito alla radio che aveva bisogno di una nuova bicicletta.

In termini di tempismo e sfortuna è stata la cosa peggiore che potesse accadere” ha continuato il tecnico olandese.

“Per fortuna in quel momento il gruppo con Antwan Tolhoek stava rientrando ed è stato in grado di cambiare la bici, hanno quasi la stessa posizione” ha spiegato Engels. L’ammiraglia della Jumbo Visma ha parlato con Roglic dell’opportunità di un nuova sosta per far prendere al corridore la sua bici di scorta. “Ma con la velocità che il gruppo stava facendo era impossibile” ha aggiunto il Ds.

Roglic: ‘Alla fine sono contento’

Roglic ha provato a gestire la situazione pedalando con la bici di Tolhoek, ma si è staccato di qualche decina di metri sulla salita e soprattutto ha sbagliato una curva nella successiva discesa finendo contro un guardrail.

L’errore potrebbe essere stato indotto non solo dalle misure leggermente diverse della bicicletta, ma anche dai freni montati in maniera invertita. Tolhoek avrebbe infatti il freno anteriore a destra e il posteriore a sinistra, al contrario di Roglic.

Il corridore sloveno ha comunque salvato la giornata concludendo a 40’’ da Nibali e Carapaz e soprattutto evitando problemi fisici ed altre cadute. “Non è il massimo, ma nemmeno il peggio, quindi alla fine sono contento” ha dichiarato Roglic al termine della tappa. “Ho avuto un problema con il cambio. Ho dovuto cambiare la bici ed è tutto un po’ diverso, ero troppo veloce in quella curva” ha continuato il capitano della Jumbo Visma.