Se è vero che Bradley Wiggins ha conquistato tutti i suoi più grandi successi nel ciclismo su strada con la Sky, è altrettanto innegabile che fu la Garmin la prima squadra a credere veramente in lui come corridore da corse a tappe. Il team americano lo ingaggiò nel 2009 portandolo sia al Giro d’Italia, dove concluse al secondo posto la crono finale di Roma, sia al Tour de France. In quella corsa Wiggins rivelò per la prima volta le sue capacità come uomo da grandi giri concludendo al quarto posto, poi diventato un terzo dopo la squalifica di Armstrong.

Quella Garmin era guidata da Jonathan Vaughters, che è ancora al timone del team che nel frattempo è diventato Education First. Vaughters sta lanciando un libro autobiografico e nei primi passaggi che sono stati divulgati ha rivelato alcuni retroscena molto curiosi su Wiggins.

Vaughters: 'Wiggins fece le valigie dopo aver perso da Contador'

Americano classe ’73, Jonathan Vaughters, è stato un corridore professionista tra gli anni novanta e duemila, lavorando anche come gregario di Lance Armstrong nella Us Postal. Dopo aver concluso la carriera nel 2003 ha ammesso pubblicamente l’uso di sostanze dopanti, denunciandone l’utilizzo indiscriminato da parte dei corridori della sua generazione e diventando un paladino dello sport pulito.

Vaughters è poi diventato Team manager della Slipstream, la squadra americana poi diventata Garmin, successivamente Cannondale e infine Education First, la denominazione attuale.

Nel 2009 la Garmin ingaggiò Bradley Wiggins, allora dedito principalmente alla pista. La Garmin lo scoprì come uomo da grandi giri, ma in una delle prime apparizioni in quella stagione il corridore britannico si fece notare per un episodio curioso.

“Sembrava in grado di vincere la cronometro iniziale della Parigi Nizza, ma non lo fece, finì secondo dietro a Contador” ha raccontato Vaughters nel suo libro. “Ha avuto un crollo come un bambino: gli elicotteri lo avevano rallentato, Contador poteva essersi dopato, i francesi non gli piacevano. Poi ha fatto le valigie e ha lasciato la corsa.

Ci siamo chiesti se sarebbe sparito per sempre. Non è stato certo un buon modo per impressionare la sua nuova squadra. Era un indizio di chi era Wiggins: lui voleva disperatamente vincere, ma era egocentrico e non aveva capacità da leader” ha raccontato ancora Vaughters.

'Quel Tour rovinato'

In quella stagione poi Wiggins concluse il Tour de France al quarto posto e paradossalmente quel grande e inaspettato risultato rovinò il suo rapporto con la Garmin. In quei mesi stava infatti nascendo il Team Sky di Dave Brailsford, che forte del suo budget già considerevole, riuscì a strappare il corridore alla squadra americana rompendo il contratto in essere portandolo con sé per la stagione del debutto, il 2010.

Vaughters ha un pessimo ricordo di quel periodo: “Brailsford ha avvelenato la mentalità di Wiggins. La situazione con Brad era davvero spiacevole, con tutti gli avvocati. Sentivo di essere stato preso per i pantaloni e buttato nel bidone della spazzatura” ha dichiarato Vaughters, che ha espresso un giudizio molto duro sulla vittoria più importante di Wiggins nel Ciclismo su strada, il Tour de France 2012. ‘’È stata rovinata dalla rivelazione che ha fatto un’iniezione di triamcinolone” ha dichiarato il manager americano riferendosi alle esenzioni a scopo terapeutico a cui il Team Sky ha fatto ricorso in maniera poco etica finendo in una zona grigia ai limiti del doping.