Gli otto Gpm di 2° e 3° categoria disseminati sul percorso promettevano battaglia, ma non facevano immaginare i big della classifica già in azione. La seconda tappa del Giro del Delfinato invece non ha concesso pause, sia per il percorso costellato di salite e saliscendi, sia per il clima più autunnale che da inizio estate che i corridori hanno trovato, con pioggia e nebbia per gran parte della giornata. Dopo una lunga fuga in cui si è inserito anche Tom Dumoulin, la corsa si è decisa con un nuovo attacco che ha lanciato al successo Dylan Teuns, mentre poco più dietro Froome, Pinot e gli altri uomini di classifica si sono dati battaglia.

Delfinato, un test per Dumoulin

La seconda tappa del Delfinato, 180 km da Mauriac a Craponne sur Arzon, ha regalato emozioni e spettacolo su un percorso senza grandi salite ma con ben otto Gpm e continui saliscendi. Nelle fasi iniziali sono cominciati subito gli attacchi per portare via una fuga, la soluzione più pronosticata per questa giornata visto il tracciato di gara. Davanti si è formato un gruppetto folto e con tanta qualità, con anche Alaphilippe, De Marchi e Dumoulin che si sono inseriti. Il campione olandese ha resistito anche quando la fuga si è spezzata, con il chiaro intento di mettersi alla prova e verificare le sue condizioni dopo l’infortunio patito al Giro d’Italia.

L’inseguimento della Ineos, con Kwiatkowski a lungo in testa al gruppo, ha fatto svanire l’azione quando mancavano 35 km dall’arrivo e subito sono ripresi gli scatti.

Gilbert è stato molto attivo in questa fase ed è riuscito a sganciarsi con altri corridori, tra cui Lutsenko, Cherel, Teuns, Vakoc e Guillaume Martin.

Tappa e maglia per Teuns

L’ultima salita di giornata, la Cote de Saint Victor sur Arlanc, ha fatto esplodere definitivamente la corsa con i suoi 3 km al 9% di pendenza media.

Davanti Guillaume Martin ha fatto valere le sue doti di grimpeur per accelerare e solo Dylan Teuns è stato in grado di reagire formando così una coppia al comando della corsa.

Poco più dietro è stato Thibaut Pinot a scuotere il gruppo con un affondo deciso che ha provocato una netta selezione. Tra gli uomini più attesi Quintana, Froome, Fuglsang e Adam Yates hanno risposto prontamente, mentre Bardet e Porte sono rimasti sorprendentemente staccati.

Nonostante il forte ritmo del gruppetto di Froome, la coppia al comando è riuscita a resistere negli ultimi chilometri.

Martin è sembrato cogliere di sorpresa Teuns nello sprint finale, ma il belga del Team Bahrain ha poi fatto valere la sua punta di velocità per cogliere il successo. A 13’’ Fuglsang ha battuto il gruppo inseguitore con Pinot, Quintana e Froome, mentre Porte e Bardet, con anche Daniel Martin e Kruijswijk, hanno perso 44’’. In classifica Teuns ha preso la maglia gialla con 3’’ su Guillaume Martin e 20’’ su Fuglsang.