Nel segno di Roger Federer, il suo idolo d'infanzia, il campione grazie alle cui imprese ha deciso di diventare un tennista. Stefanos Tsitsipas accetta di buon grado la definzione di 'predestinato'. I grandi numeri ci sono, così come i margini di miglioramento considerato che deve ancora compiere 21 anni. Lo scorso anno a Wimbledon era accreditato con la testa di serie numero 31, per lui fu un torneo decisamente importante perché per la prima volta raggiunse gli ottavi di finale in uno Slam dopo aver fatto fuori nell'ordine Barrère, Donaldson e Fabbiano.

A fermare la sua corsa sarebbe stato poi John Isner. Quest'anno ha la testa di serie numero 7, dunque una posizione in meno rispetto al ranking Atp che lo vede sesto. Il criterio di assegnazione delle teste di serie a Wimbledon è diverso, come più volte sottolineato in questi giorni con il caso di Rafa Nadal 'retrocesso' al terzo posto del Championship a vantaggio di Federer, nonostante continui ad essergli davanti nel rank mondiale. Nel caso specifio di Tsitsipas 'pesa' la testa di serie numero 4 attribuita a Kevin Anderson, attuale numero 8 del mondo. Ad ogni modo il giovane e baldanzoso Stefanos non batte ciglio, sente di avere nelle sue corde la possibilità di arrivare fino in fondo e, perché no, di centrare la grande impresa.

Nelle ultime sedici edizioni del torneo di Wimbledon la dittatura dei 'fab 3' è stata caratterizzata da poche intromissioni, le due di Andy Murray vincitore nel 2013 e 2016. Per il resto Federer, Djokovic e Nadal hanno dettato legge, lo svizzero in particolare ha messo in bacheca otto vittorie demolendo qualunque primato sulla prestigiosa erba londinese.

Sulla soglia dei 38 anni, 'King Roger' viene considerato in grado di suonare la 'nona sinfonia'. Tsitsipas lo ha battuto in un indimenticabile confronto agli Australian Open, all'inizio di quest'anno. Sostiene di essere cresciuto, tennisticamente parlando, grazie a quell'impresa.

'Batter Roger, il sogno di una vita che si è avverato'

In una recente intervista Tsitsipas ha ricordato quella partita a Melbourne, definendola fondamentale per la sua carriera. "La sera prima del match non ho dormito, ero troppo emozionato. Vincere è stata una senzazione indescrivibile perché lo avevo sognato da tutta la vita. Spero in futuro di giocare altre partite come questa, quel giorno il mio livello di gioco è stato perfetto ed anche la mia condizione fisica e mentale. Devo lavorare per avere sempre una tale condizione. Quella partita - ha aggiunto - mi ha davvero insegnato tante cose". Nelle quote dei bookmakers, Tsitsipas viene messo subito dopo i tre 'mostri sacri' del Tennis. Gli è stato chiesto se si sente in grado di poter vincere Wimbledon.

"Se gioco al meglio e sono al top dal punto di vista fisico e mentale, sento di poterlo fare. L'atteggiamento e la determinazione saranno fondamentali. Non voglio dire che possa essere una cosa facile: conosco Federer, Nadal e Djokovic, li ho affrontati tutti e tre e so bene che sarà durissima batterli".

Federer idolo d'infanzia, Auger-Aliassime la 'bestia nera'

Una carriera iniziata nel segno di Federer, dicevamo, come tanti giovani della generazione di Stefanos che hanno impugnato la racchetta. Tsitsipas non nasconde che, ancora oggi, il fuoriclasse svizzero sia per lui un modello, un punto di riferimento ed un idolo. "In assoluto, ancora oggi è Roger il mio giocatore preferito", dice il giovane ellenico senza indugi.

L'ultimo torneo disputato da Tsitsipas è stato il Queen's, il più classico tra quelli in preparazione per Wimbledon. Qui è stato eliminato nei quarti di finale da Felix Auger-Aliassime, decisamente la sua 'bestia nera'. "Credo di non aver ancora mostrato il mio potenziale sull'erba - dice in proposito - perché passare dalla terra battuta a questa superficie è difficile e devi adattarti subito alle nuove condizioni di gioco". Quanto ad Auger-Aliassime, lo definisce "l'avversario più difficile che io abbia mai affrontato. Non gli manca nulla e non c'è molto da inventare quando lo affronti. Mi ha sempre battuto e credo che lo vedremo presto tra i primi cinque del mondo".